Nico Pandetta, cantante neomelodico al centro di diverse vicende di cronaca passate, è di nuovo nell’occhio del ciclone. Questa volta ci è finito per aver fatto cantare a una bambina una canzone dedicata a un boss detenuto al 41 bis.
Il fatto è avvenuto a Napoli durante una festa privata e il video è stato poi pubblicato sui social. Il neomelodico siciliano è stato attaccato da tutti, in particolare dal consigliere regionale dei Verdi per la Campania Francesco Emilio Borrelli:
“Esempio diseducativo ed esecrabile, addirittura ha pensato bene di postare il video sui social. Abbiamo inviato una segnalazione alla Dia”. “Restiamo profondamente stupefatti dal video postato sui social dal cantante neomelodico siciliano Nico Pandetta che, cantando ad una festa privata a Napoli, ha rivolto il microfono ad una bambina, facendole cantare un brano dedicato ai detenuti al 41/bis. Ancora una volta questo individuo, la cui carriera ‘artistica’ è basata sulle canzoni sulla malavita, conferma tutta la pericolosità del suo messaggio. Non dimentichiamo le sue gravi condanne penali e le sue parentele nel mondo della mafia, oltre al gesto della minaccia, con un ninnolo a forma di pistola, nei miei confronti”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Per celebrare l’azione diseducativa Pandetta ha pensato bene di postare il tutto sui social. Giustamente voleva rendere noto che la sua attività di proselitismo in favore di criminali e detenuti coinvolge anche i bambini. Dinanzi ad un fatto tanto inquietante abbiamo inviato una segnalazione alla Dia. Da parte nostra continueremo a combattere con tutte le nostre forze il fenomeno dei cantanti neomelodici che inneggiano alla criminalità”.
Niko Pandetta è il nipote di Salvatore “Turi” Cappello, uno dei bossi più potenti della mafia catanese. 9 anni e 8 mesi di carcere per aver trasformato la propria abitazione in una piazza di spaccio. Nel programma “Realiti” raccontava:
“Mi sono fatto 9 anni e 8 mesi di carcere, da minorenne ho sbagliato: rapine, spaccio e furti. Sono diventato famoso durante gli arresti domiciliari. Sono uscito e ho fatto una canzone, 2 milioni di visualizzazioni. Poi ne ho fatto un’altra e ne ho fatto 7. Poi mi ha chiamato un’etichetta discografica e ho fatto il cd”.
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