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Esplode lo Stromboli, è panico sull’isola: turisti rifugiati in Chiesa

Nuova eruzione esplosiva dello Stromboli in Sicilia. Immagini impressionati quelle che arrivano dall’isola messinese poco dopo mezzogiorno.

L’edizione ha proposto la ricaduta di sabbia, cenere e altro materiale vulcanico. Alcuni turisti durante l’esplosione si sono rifugiati nella chiesa San Vincenzo. Per loro solo tanto spavento ma per fortuna nessuno è rimasto ferito. Testimoni riferiscono che l’eruzione, preceduta da un forte boato, sarebbe stata di intensità maggiore a quella che il 3 luglio scorso provocò una vittima. Al momento non si segnalano danni a persone o cose.

«Una replica dell’evento del 3 luglio. Alle 12.17 c’è stata una forte esplosione nella zona sommitale del vulcano con un flusso piroclastico che si è espanso in mare»: così l’Ingv ha descritto l’esplosione seguita all’eruzione che si è verificata questa mattina sullo Stromboli. «Stiamo ancora analizzando i dati – dicono – quindi non è possibile stabilire se sia più o meno forte dell’ultima, al momento non abbiamo segnalazione di danni».

Nei giorni scorsi Eugenio Privitera, direttore dell’Osservatorio etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) aveva parlato della situazione del vulcano: «Abbiamo assistito anche ad alcune piccole colate laviche per trabocco sulla parte medio-alta della sciara del fuoco – prosegue – e a piccole frane, con il rotolamento di blocchi incandescenti che finiscono in mare». Esplosioni come queste, chiamate parossistiche, sono sporadiche e «non sono prevedibili, e non hanno fenomeni precursori».

«È la seconda volta – dice Provitera – che osserviamo questo tipo di fenomeno. C’è una piccola deformazione del suolo che è possibile riconoscere solo a posteriori e vedremo in futuro se potrà essere un precursore utile, anche se per una brevissima allerta». Lo Stromboli è un vulcano in attività persistente: «Questo determina – continua Privitera l’esperto – la presenza di un rischio vulcanico sempre costante, dovuto non solo all’attività esplosiva dei crateri sommitali, ma anche alla possibilità che possa franare la sciara del fuoco e come conseguenza vi sia uno tsunami sulle coste dell’isola». L’isola comunque «è bellissima – conclude Privitera – Godiamocela, tenendo però sempre in mente che c’è un rischio vulcanico da considerare».