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Esplosione provocata da sigaretta, Napoli prega per Walter: ha ustioni su tutto il corpo

Ore di speranza e di preghiera quelle riservate al giovane 22enne Walter Guido Mariani, coinvolto nella grave esplosione avvenuta nel tardo pomeriggio di giovedì 22 agosto in una villetta del parco Torre Magna a Lago Patria, frazione del popoloso comune napoletano di Giugliano.

Walter era in casa insieme alla madre quando è avvenuta l’esplosione della cisterna di GPL sulle cui cause sono in corso gli accertamenti dei vigili del fuoco. Stando a una prima ricostruzione, a scatenare lo scoppio sarebbe stata una sigaretta spenta male.

Il 22enne è ricoverato al Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Ha riportato ustioni, prevalentemente di terzo grado, su circa il 70 per cento del suo corpo. Lotta tra la vita e la morte ed le sue condizioni sono costantemente monitorate dai medici. Ferita in modo non grave la madre e un vicino di casa. L’esplosione ha danneggiato più abitazioni del parco con il sindaco di Giugliano, Antonio Poziello, che ha predisposto l’alloggio in albergo per le famiglie sfollate.

Numerosi i messaggi di vicinanza alla famiglia di Walter e allo stesso 22enne, molto conosciuto tra Napoli e provincia. Da pochi mesi lavorava a Firenze. “Voglio invitare tutti a pregare qualsiasi Dio per il giovane meraviglioso amico Walter Guido Mariani. Ti vogliamo bene. Ti aspettiamo presto sul set. Un caro abbraccio anche a mio fratello Alfredo Mariani” scrive Gennaro Ruggiero, titolare della Ruggiero Film Production che ha prodotto “Perché ti amo” dove Walter è stato uno degli attori.

IL BOLLETTINO MEDICO DEL CARDARELLI:

“In merito alla drammatica esplosione verificatasi nella serata di ieri a Giugliano in Campania – si legge nel comunicato – la direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli fa sapere che le condizioni del paziente ricoverato presso la terapia intensiva Grandi Ustionati permangono gravi con prognosi riservata”.

Il giovane, attualmente non respira in maniera autonoma ed è attaccato ai macchinari. “L’uomo è sedato e ventilato meccanicamente – spiegano -, altre terapie sono in atto per mantenere una stabilità cardiocircolatoria e tutte le restanti funzioni d’organo. È già in corso un primo trattamento di escarecromia enzimatica di una parte delle aree ustionate”.