Dopo la tentata strage ad opera dell’uomo di colore avvenuta stamane al Centro direzionale, parlano i vigilanti colleghi dell’uomo a cui è stata sottratta l’arma e che ha riportato diverse ferite dopo la colluttazione: “La gente in strada ha temuto che si trattasse di un episodio di terrorismo. Ma per fortuna ci siamo subito resi conto che non era così“. Queste le dichiarazioni rilasciate al quotidiano Il Mattino.
Secondo le prime indiscrezioni pare che l’uomo sia un extracomunitario di origini probabilmente nigeriane. Si trova al commissariato, il suo nome è Gory Esefo (24 anni), incensurato in Italia e scappato dal centro di prima accoglienza di Favara (Agrigento), sarebbe giunto a Napoli in treno. I vigilanti raccontano di averlo fermato lo scorso giovedì perché infastidiva la gente in strada, ma di averlo ritenuto innocuo e non idoneo a commettere un atto di tale violenza invece stamattina l’uomo ha prima aggredito una guardia e poi, dopo essersi impossessato della pistola, l’ha puntata sui passanti cercando di uccidere. Solo per caso la pistola, probabilmente perché si è inceppata, non ha funzionato e si è dunque evitata una strage.
L’addetto alla sicurezza è attualmente in ospedale in quanto, dopo esser stato colpito alla nuca, ha riportato gravi ferite e ha necessitato delle cure mediche. Il terrore delle persone presenti questa mattina al Centro direzionale è stato enorme, in un primo momento si è pensato ad un attacco terroristico e questo ha generato il caos infatti più di una persona ha avuto un malore. Al momento la Digos esclude collegamenti con il terrorismo, si tratterebbe piuttosto di un gesto disperato compiuto dall’uomo dopo il rifiuto dell’asilo politico.
