Dopo i due infermieri sospesi per 30 giorni e i due sindacalisti bloccati per dieci, il Collegio Disciplinare dell’Asl Napoli 1 Centro ha terminato il lavoro di ricostruzione dei fatti per il caso formiche avvenuto nei mesi scorsi all’ospedale San Giovanni Bosco, disponendo la sospensione con privazione dello stipendio dell’ex direttore santiario Giuseppe Matarazzo e dell’assistente tecnico Claudio Pucillo.
“Si è chiuso oggi – si legge nella nota diffusa dall’Asl Napoli 1 Centro – con la firma del Presidente Collegio Provvedimenti Disciplinari dottor Ciarfera un capitolo importante del recente passato riguardante il presidio ospedaliero San Giovanni Bosco. Tra i primi atti compiuti dal commissario straordinario Ciro Verdoliva, già nel mese di febbraio, vi era infatti la decisa intenzione di far luce su molti aspetti poco chiari nell’annosa vicenda delle “formiche” al P.O. San Giovanni Bosco, in particolare sull’avvenuta assegnazione di lavori in “somma urgenza” e relative responsabilità a vario titolo rilevabili”.
Al termine di un approfondito lavoro di ricostruzione dei fatti, il Collegio Disciplinare dell’ASL Napoli 1 Centro ha definito la sospensione dal servizio per i due dipendenti. In particolare, al dottor Giuseppe Matarazzo è stata comminata la sanzione di un mese di sospensione dal servizio con decorrenza dal 16 luglio 2019 e con privazione della retribuzione. A carico dell’assistente tecnico Claudio Pucillo la sospensione dal servizio per 4 mesi di sospensione dal servizio con decorrenza dal 4 luglio 2019 con privazione della retribuzione.
Lo scorso 20 maggio vennero sospesi per 30 giorni due infermieri dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e per 10 due sindacalisti per la vicenda relative uno degli episodio in cui sono comparse formiche nel nosocomio partenopea. L’episodio contestato risale allo scorso mese di gennaio a settimane di distanza da quello che coinvolse una paziente dello Sri Lanka ricoverata nel reparto di medicina.
Nel dispositivo di sospensione la condotta degli infermieri viene definita come “una condotta collettiva preordinata a futili dimostrazioni in una situazione in cui l’unico soggetto da tutelare era l’ammalato, il quale è stato chiaramente trascurato, seppur per un tempo contenuto, in una situazione di disagio e lesiva della sua dignità personale”. Nella motivazione l’Asl sottolinea anche le conseguenze sull’immagine dell’azienda sanitaria partenopea: “La condotta – si legge – ha anche determinato condizioni tali da rendere concreto il rischio di grave pregiudizio alla credibilita’ dell’Asl Napoli 1 a causa del discredito che da questa vicenda poteva derivarle da parte degli utenti”.
Lo stesso Ciro Verdoliva, pochi giorni dopo il suo insediamento da commissario straordinario alla guida dell’Asl Napoli 1 Centro, parlò di “ipotesi sabotaggio” dietro agli episodi di formiche e blatte all’ospedale San Giovanni Bosco. “Poche ore dopo il mio insediamento mi arriva una telefonata della dottoressa Corvino (direttrice sanitaria dell’ospedale dei Pellegrini, ndr) per dirmi che aveva un video con le blatte nel bagno del pronto soccorso. Appena ho visto il filmato non abbiamo avuto alcun dubbio sul fatto che quelle blatte fossero state messe lì. Ho denunciato tutto alle autorità competenti, staremo a vedere”.

