Si è pentito il braccio destro di Raffaele Cutolo. Pasquale Scotti ha deciso di collaborare con la Procura Antimafia di Napoli. Come riportato da La Repubblica, l’ex camorrista ha dichiarato:
Non cerco alibi e non cerco scuse. Ma ora sono un altro uomo

Pasquale Scotti è stato protagonista della sanguinaria guerra tra la NCO (Nuova Camorra Organizzata) di ‘o Professore e la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri. Il nuovo collaboratore di giustizia, oltre a rivelare interessanti dettagli su quel periodo, ha parlato anche delle trattative tra stato e Brigate Rosse.
Quello è un periodo della storia del nostro paese avvolto nel mistero. E’ certo che la Camorra ha fatto da tramite per la liberazione del politico Cirillo. E come se non bastasse, Scotti ha parlato anche dei legami fitti che ha avuto con Vincenzo Casillo. Quest’ultimo, da latitante ha portato i servizi segreti italiani a parlare in carcere con Cutolo.
Ma il caso più caro che sta alla Procura è quello relativo all’omicidio dell’allora Commissario di polizia Antonio Ammaturo, ucciso dalle Br il 15 luglio 1982 in piazza Nicola Amore. Con lui cadde anche l’agente Pasquale Paola.
L’ex boss è stato super latitante per 30 anni. Per lo Stato è diventato quasi un fantasma. Finché è stato catturato dalla polizia, in Brasile. Il suo nome è stato in quel periodo Francisco de Castro Visconti con relativi documenti in regola. E’ stato estradato in Italia nel marzo scorso.
