Tre mesi “smart“, per rimettere in corsa la più grande Asl d’Europa. Tre mesi per ridare un’immagine positiva all’Asl Napoli 1 Centro e un’organizzazione interna con un controllo di gestione dei dati per conoscere meglio le problematiche e studiarne le soluzioni.
E’ un lavoro impegnativo quello che vedrà protagonista per i prossimi 100 giorni Ciro Verdoliva, neo commissario straordinario dell’Asl napoletana, subentrato al direttore generale Mario Forlenza. “Ma statene certi – ricorda -, dopo mi candiderà alla conduzione della direzione generale”. “L’immagine di questa azienda ha toccato il fondo – spiega -. Ho trovato una situazione ingarbugliata, disastrata. Questa città e, soprattutto, questa Asl hanno subito di tutto negli ultimi anni. Sono venuto qui per costruire, utilizzerò fine in fondo la mia determinazione da ingegnere, così come accaduto in passato nei miei 9 anni da commissario ad Acta per i lavori dell’ospedale del Mare. Come me ho una squadra di professionisti che mi supporta e che mi fa vedere l’immediato futuro con ottimismo”.
Tanti i nodi da sciogliere in una azienda sanitaria pubblica che negli anni continua a palesare macroscopiche difficoltà organizzative e assistenziali. L’ex manager del Cardarelli, nella prima conferenza ufficiale da numero uno dell’Asl partenopea, ha già annunciato i primi provvedimenti “a gamba tesa” in alcuni presidi ospedalieri dove nei mesi scorsi si sono verificati episodi sconcertanti.
SAN GIOVANNI BOSCO LIBERATO DAL MALAFFARE – Si parte dall’ospedale della Doganella, il San Giovanni Bosco. “Abbiamo subito provveduto a far pervenire un tubo radiogeno della Tac che mancava da 8 mesi rendendo il macchinario fuori uso” spiega Verdoliva che aggiunge: “E’ incredibile come siano passati tutti questi giorni per far arrivare un pezzo di ricambio”. Altra problematica dell’ospedale napoletano è quella relativa al parcheggio, gestito abusivamente fino a qualche tempo fa da persone legate alla criminalità organizzata e nello specifico al clan Contini. “Ci siamo riappropriati del bar e del parcheggio del San Giovanni Bosco, che sarà gratuito per tutti gli utenti. All’ingresso ci saranno delle guardie giurate che controlleranno gli accessi”.
LOTTA ALLE AMBULANZE PRIVATE – Altra problematica da risolvere è quella relativa al giro di affari della ambulanze private. Su questo argomento Verdoliva è netto: “Fatto una disposizione dove non ci devono essere interessi privati con presenza continue all’interno dei presidi ospedalieri, come la presenza delle ambulanze private, queste persone che aspettano lì, all’ingresso, nella speranza che accada qualcosa”.
BED MANAGER – “Non è possibile non avere a disposizione i dati degli accessi, dei tempi di attesa, nei vari ospedali gestiti dall’Asl. Così come non è possibile sapere lo stato attuale degli oltre 1200 posti letto che garantiamo ai nostri pazienti. Siamo all’Abc, si è sempre lavorato sulla somma urgenza e mai sulla programmazione. Il mio obiettivo è andare in quest’ultima direzione perché l’obiettivo è riconquistare la fiducia dei pazienti e garantire loro una trattamento dignitoso”.
FORMICHE E BLATTE, REGIA PRECISA – L’ipotesi sabotaggio è sempre quella più plausibile per Verdoliva, secondo il quale dietro questi episodi ci sarebbe una regia ben precisa. “Mi sono insediato sabato alle 7.10 e sabato alle 22.45 mi arriva una telefonata della dottoressa Corvino (direttrice sanitaria dell’ospedale dei Pellegrini, ndr) per dirmi che aveva un video con le blatte nel bagno del pronto soccorso. Appena ho visto il filmato non abbiamo avuto alcun dubbio sul fatto che quelle blatte fossero state messe lì. Ho denunciato tutto alle autorità competenti, staremo a vedere”.
PATRIMONIO IMMOBILIARE – “Abbiamo un patrimonio immobiliare da riorganizzare completamente. L’Asl Napoli 1 Centro è proprietaria di oltre 1000 immobili, tra appartamenti e uffici. Beh, ho chiesto di vedere le carte catastali ma non ci sono per tutti gli edifici. Al momento ho bloccato la vendita “per fare cassa” di parte del patrimonio immobiliare perché voglio capire cosa stiamo vendendo e a quale prezzo”. Altro patrimonio ricchissimo è quello relativi “ai beni artistici, che presto verrà analizzato”.
INCHIESTA ROMEO – “La mia coscienza è forte e serena. Il procedimento andrà avanti a lungo e sono sicuro che il tempo darà ragione a quello che la mia coscienza ha dentro” ha spiegato Verdoliva commentando la chiusura delle indagini sui rapporti tra le pubbliche amministrazioni e l’imprenditore Alfredo Romeo che lo vede tra i 56 indagati. “Ieri sera – ha detto Verdoliva – ho avuto la notizia dal mio avvocato della chiusura del procedimento indagini. Su 56 indagati pare ci sia solo Verdoliva e leggere i giornali, ma ripeto, mi sento con la coscienza serena”.


