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Blitz DIA, beni per 16 milioni di euro sequestrati a Bruno Potenza

Il Centro Operativo Direzione Investigativa Antimafia di Napoli ha eseguito un decreto di confisca per un valore di 16 milioni di euro, emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di Bruno Potenza, imprenditore ritenuto dagli investigatori vicino al clan Lo Russo e figlio di uno dei principali esponenti delle più note “paranze” di contrabbandieri partenopei.

Le indagini, avvalorate da una “rogatoria internazionale” riguardante l’analisi di operazioni finanziarie sospette avvenute in Svizzera, hanno evidenziato l’anomalia della posizione patrimoniale della famiglia di Bruno Potenza, nonché i collegamenti con personaggi legati al clan Lo Russo, operante nel quartiere di Miano e segnato negli ultimi anni da arresti e pentimenti eccellenti.

Significativo, in tal senso, fu il ritrovamento nel 2011 di 8 milioni di euro nascosti tra le intercapedini durante la perquisizione effettuata dalla stessa DIA di Napoli nell’abitazione di Mario Potenza (deceduto nel 2012) al Pallonetto di Santa Lucia.

L’operazione ha fatto emergere un ingente patrimonio accumulato nel corso degli anni, sproporzionato rispetto alle loro reali capacità finanziarie e risultato il frutto delle attività illecite perpetrate, che gli sono costate, altresì, la condanna per il delitto di associazione a delinquere finalizzato all’usura, alle estorsioni ed al reimpiego-riciclaggio di denaro e beni anche in territorio estero.

In tale contesto, è stata attenzionata anche la figura di Maurizio Di Napoli, il quale, pur non avendo adeguate risorse, forniva la sua disponibilità a farsi intestare e, apparentemente, ad amministrare, a seguito delle vicende giudiziarie dei Potenza, la sala ricevimenti già nota come Villa delle Ninfe a Pozzuoli, quando invece “unico e reale” gestore continuava ad essere lo stesso Bruno Potenza.

L’odierna confisca ha, in definitiva, interessato 11 unità immobiliari, 4 società con intero patrimonio aziendale (tra cui la citata sala ricevimenti di Pozzuoli), 3 autoveicoli e un natante (Cigarette modello Bullet bimotore), 23 rapporti finanziari tra depositi bancari nazionali e polizze, per un valore di oltre 16 milioni di euro.

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE DELLA DIA