Sarebbe di almeno 35 morti, tra cui un bambino di 10 anni, il bilancio parziale delle vittime del ponte Morandi crollato a Genova martedì poco prima delle 12. La Protezione civile parla di 20 vittime accertate, secondo fonti dei Vigili del Fuoco il bilancio sarebbe già di 35 morti.
Al momento sono quattro le persone estratte vive. Altre due sono rimaste ferite in modo grave perché travolte nelle proprie abitazioni, rimaste schiacciate dal crollo della struttura. Il bilancio momentaneo è di 14 feriti, di cui 5 in codice rosso e 4 in codice giallo, e dieci dispersi.
Secondo la Protezione civile al momento del crollo del ponte erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli e tre mezzi pesanti. “Temiamo che il numero delle vittime e dei feriti sia destinato ad aumentare perché sono ancora in corso le operazioni di rimozione dei detriti della parte del ponte caduto”, ha detto il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. “Non sarebbero coinvolte persone nelle case o in transito sotto la struttura, ma solo gli occupanti dei veicoli caduti”.
VIDEO LIVE – IL MOMENTO DEL CROLLO DEL PONTE: “OH MIO DIO”
I soccorritori hanno trovato diversi mezzi schiacciati sotto le macerie con persone morte all’interno. I mezzi coinvolti sarebbero decine. Diverse auto sono incastrate e schiacciate tra le macerie del ponte mentre alcuni mezzi pesanti sono finiti nel torrente Polvecera.
COLPITO DA UN FULMINE – Alcuni testimoni che in auto si trovavano vicino al ponte MorandI prima del crollo hanno visto “un fulmine colpire il ponte”. “Erano da poco passate le 11,30 quando abbiamo visto il fulmine colpire il ponte – ha detto Pietro M. all’Ansa – e abbiamo visto il ponte andava giù”.
Una famiglia di quattro persone sotto shock racconta all’ospedale Villa Sassi di Sampierdarena di aver visto alle dieci e mezza un fulmine colpire la base del pilone.
“Abbiamo visto cedere la struttura e poi un primo camion volare di sotto”. Un racconto che è al vaglio degli inquirenti.
LA STORIA – COME ERA IL PONTE MORANDI, LA FOTO PRIMA DEL CROLLO
LA ZONA – Le immagini aeree riprese dai vigili del fuoco confermano che le campate del ponte Morandi crollate al suolo a Genova hanno investito in prevalenza l’area del torrente Polcevera e la ferrovia, colpendo, tra gli edifici sottostanti, il centro Amiu e un’altra palazzina. Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali del viadotto che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti.
LAVORI IN CORSO – In relazione al crollo di parte del viadotto Polcevera sull’A10, Autostrade per l’Italia comunica che “sulla struttura – risalente agli anni ’60 – erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto e che, come da progetto, era stato installato un carro-ponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione”. “I lavori e lo stato del viadotto erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della Direzione di Tronco di Genova”, assicurano le Autostrade.
MIRACOLATO – “Sono andato giù col ponte non lo so cosa mi ha salvato. Sono finito sotto proprio mentre passavo. Adesso sono su un’ambulanza ma sto bene, la macchina è distrutta ma vaffanculo, io sto bene e sono uscito con le mie gambe”. E’ la testimonianza di Davide Capello, uno dei sopravvissuti alla strage di Genova. Capello è un calciatore di ruolo portiere militante nel campionato di serie D.


