Far lavorare i profughi a Pompei. È questa la proposta arrivata da parte del sovrintendente del sito archeologico, Massimo Osanna. Durante l’incontro che si è tenuto sabato per l’istituzione del “Patto d’amicizia” tra Pompei e Nola, due città che vantano entrambe un enorme patrimonio artistico e archeologico.
In quell’occasione è arrivata la proposta del sovrintendente Osanna: prendere a lavorare a Pompei i profughi che vengono nel nostro paese. La sua proposta è semplice, in Italia ogni giorno arrivano migliaia di immigrati, che hanno diverse competenze. Secondo lui, si potrebbe trovare ad alcuni un impiego all’interno del sito archeologico di Pompei ma anche in altre strutture:
“In Italia arrivano centinaia di profughi laureati e con specifiche professionalità che percepiscono sussidi senza lavorare. Perché non impiegarli nei beni culturali?”.
Per Osanna potrebbero essere impegnati come giardinieri o per la manutenzione ordinaria del sito archeologico, a seconda delle specifiche competenze. Chiaramente per ora resta solo una proposta. Non è detto, però, che non si decida di attuarla sul serio, trovando un’occupazione a molte persone e magari migliorando la situazione in cui versano gli scavi.
