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GrastronoMia, a Pianura nasce il gourmet sostenibile dello chef Roberto Verducci

“Specialità gastronomiche della tradizione napoletana fatte a modo mio”. Sarà questo “GrastronoMia“, il ristorante-laboratorio di Roberto Verducci, lo chef napoletano di 33 anni che  giovedì 28 giugno inaugurerà la sua nuova creatura nel quartiere d’origine: Pianura.

GastronoMia aprirà i battenti in via Empedocle, a pochi passi dalla fermata della circumflegrea “La Trencia”. Sarà un luogo piccolo, intimo ma ricco di sapori da gustare e, grazie all’asporto, da portare direttamente a casa.

Una scommessa avvincente quella di Verducci, da un anno docente per la prestigiosa scuola dal Gambero Rosso. Con l’aiuto di altri due soci, Dante Di Domenico e Giorgio D’Angelo, porterà in un quartiere periferico di Napoli una cucina gourmet “sostenibile”.

Chef come ti sei avvicinato a questo mondo?

“Sin da piccolo. Sono partito da zero, facendo una dura gavetta: dal porta pizze a Pianura al lavapiatti. Poi ho frequentato l’istituto alberghiero di Bagnoli e ho iniziato a fare le prime esperienze in cucina girando anche diverse regioni italiane (Calabria, Lazio, Toscana). A Napoli ho lavorato in ristoranti prestigiosi come la “Cantinella” a Santa Lucia, primo locale  stellato a Napoli,  passando per il Bagno Elena, Gran Gusto, CrudoRe, Stairs Diner -di cui ad oggi ricopro il ruolo di consulenza Chef Consultant Executive Chef- fino ad Aquapetra Resort, entrato nel 2017 a far parte del firmamento Michelin.

La svolta quando c’è stata?

Nel 2010 ho conosciuto Nicola Miele, responsabile delle scuole del Gambero Rosso. Decisi così di completare ulteriormente la mia formazione partecipando ai corsi e, con il passere del tempo, divenendo prima assistente di Nicola e poi, da circa un anno, docente della scuola.

Come è nata l’idea di aprire “GrastronoMia”?

E’ una scommessa. Tutto è nato dall’idea di fare un girarrosto. Stavo camminando nel viale di casa e mi venne lo sfizio di aprire un luogo dove mangiare soprattutto un buon pollo. Poi l’idea si è sviluppata e, insieme ai mei soci e alla mia famiglia, ho deciso di allargare anche alla frittura, ai primi piatti, ai secondi, ai contorni. Insomma sperimentare un po’ di tutto puntando sui prodotti freschi e genuini della nostra terra.

Un vero e proprio laboratorio…

Una cucina gourmet sostenibile, con prodotti biologici e di qualità, comprati al momento. Abbiamo stretto una collaborazione con la famiglia Malafronte di Gragnano per i panuozzi, per i salumi abbiamo un fornitore di Pianura, così come per i vini ci affideremo a cantine dell’area flegrea. La provola arriverà direttamente da Agerola e sarà uno spettacolo.

Quali saranno i tuoi piatti tipici?

Frittatina pasta e patate e salsiccia e friarielli. Ma non ci saranno cavalli di battaglia: faremo di tutto e ci adegueremo alle varie stagioni e ai prodotti del momento. Ad esempio ora è il periodo della melanzana e non ci faremo trovare impreparati. Un altro nostro obiettivo è quello di lavorare molto anche con il take away, preparando, oltre a polli e fritture, anche sughi per primi piatti, contorni particolari. Il tutto cercando di rientrare in un prezzo accessibile.

Ci saranno anche hamburger particolari…

Collaboro anche con una azienda che si chiama “Like Italy” e commercia carni provenienti da tutto il mondo. Avremo quattro tipi di hamburger: hambuerger di scottona, hamburger di chianina, hamburger  di bufala e hamburger di rubia gallega, quest’ultimo proveniente dalla Galizia, una regione nel nord-ovest della Spagna.

Una cucina gourmet sostenibile in un quartiere periferico di Napoli.

Innanzitutto è il quartiere dove sono cresciuto e dove vivono oltre 70mila persone. Poi l’idea è quella di portare questo concetto anche in altre zone periferiche della città, perché la buona cucina deve essere accessibile a tutti. Con questo non voglio dire che avremo dei prezzi low cost ma che proveremo ad avvicinare le persone alla nostra idea di gourmet che non significa solo utilizzare prodotti di qualità ma anche saperli cucinare.