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Processo Cucchi, il teste confessa: “Mi disse che i carabinieri si erano divertiti”

Oggi durante il processo sul caso di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 all’ospedale Sandro Pertini di Roma, il teste Luigi Lainà ha raccontato la sua versione dei fatti, riportando una testimonianza sullo stato del ragazzo: “Quando ho visto Stefano la prima volta stava ‘acciaccato’, era gonfio come una zampogna, aveva ematomi sul viso e sugli zigomi, era viola, perdeva sangue da un orecchio, non parlava bene e non riusciva neanche a deglutire. Quando gli ho visto la schiena sembrava uno scheletro, un cane bastonato, roba che neanche ad Auschwitz”.

Relativamente all’accaduto sono tre i carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale e di abuso di autorità: Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro e Francesco Tedesco. Il testimone è stato detenuto anche lui nel carcere e incontrò Cucchi nella notte del 16 ottobre nel Centro clinico penitenziario.

“Mi disse che si erano ‘divertiti’ con lui perché volevano farlo parlare, volevano sapere della provenienza della droga ma lui non parlò, non volle fare la spia. E per questo secondo me è stato un grande” ha raccontato, Stefano dichiarò di essere stato pestato brutalmente da due carabinieri in borghese nella prima caserma in cui fu condotto dopo l’arresto. I due si fermarono solo quando ad intimarglielo fu un terzo carabiniere in divisa. “Noi detenuti sbagliamo e per questo paghiamo col carcere – ha concluso Lainà – ma nessuno ha diritto di pestarci”.

Anche la sorella Ilaria è intervenuta “Il racconto del testimone Lainà è drammatico dal punto di vista emotivo, rivedo anche il carattere e i modi di fare di mio fratello e soprattutto la sua sofferenza che per tanti anni è stata nascosta Per anni si è parlato di lesioni lievi, lui stava malissimo invece, e quel dolore è aumentato ora dopo ora fino a farlo morire. In questi anni è stato tutto astratto sembrava che mio fratello fosse morto senza una ragione, da oggi si comincia a capire cosa è effettivamente successo”. Tra pochi giorni inizierà il terzo processo d’Appello per i medici coinvolti nella vicenda.

LA VICENDA – Cucchi era stato arrestato il 15 ottobre del 2009 a Roma, trovato in possesso di 28 grammi di hashish e qualche grammo di cocaina. Dopo la perquisizione della sua stanza, non trovando altra droga, Stefano fu condotto in caserma. Il mattino seguente durante il processo per direttissima il giovane presentava evidenti ematomi, non riuscendo a parlare e con difficoltà anche a deambulare. Nonostante le sue condizioni il giudice convalida l’arresto. Stefano viene condotto nel carcere di Regina Coeli, le sue condizioni peggiorano, il 17 viene portato al Fatebenefratelli di Roma, viene chiesto il ricovero ma lui rifiuta. Viene infine ricoverato presso l’ospedale Sandro Pertini dove muore il 22 ottobre.