“Ti faccio fare la fine di quella di Cisterna“. Sono state queste parole a convincere una donna a presentarsi dalla polizia e denunciare il compagno.
Parole inqualificabili quelle pronunciate (anche se solo per rabbia) dall’uomo a poche settimane dalla strage di Cisterna di Latina, quando il 28 febbraio scorso l’appuntato dei carabinieri Luigi Capasso ha prima tentato di uccidere la moglie, la 39enne Antonietta Gargiulo, poi si è impossessato delle chiavi di casa, è entrato e ha ammazzato le due figlie, Alessia e Martina, di 7 e 13 anni.
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L’episodio – così come riporta Latinaoggi.eu – si è verificato sempre a Latina e ha visto la polizia denunciare l’uomo, M.L. di 47 anni, per maltrattamenti in famiglia e minacce gravi nonché sottoporlo, coordinata dalla procura, a una serie di misure cautelari come un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla convivente.

“ANTONIETTA GARGIULO HA PERDONATO LUIGI CAPASSO”
Sono state proprio le parole utilizzate in sede di denuncia dalla donna a far intervenire prontamente gli agenti della Squadra Mobile. Sondo la versione dei fatti resa dalla donna, il compagno l’avrebbe vessata pronunciando minacce del tenore di “Ti faccio fare la fine di quella di Cisterna” alludendo proprio alla strage di fine febbraio.
Altro dettaglio di non poco conto, che ha spinto gli investigatori ad intervenire a scopo precauzionale, è relativo al vero e proprio arsenale che possedeva il padre del 47enne. Armi e munizioni regolarmente detenute perché accumulate per questioni lavorative. Fucili e pistole non erano nella disponibilità del marito violento, ma in virtù del fatto che l’uomo dovesse essere allontanato al tetto coniugale, i poliziotti non hanno potuto escludere la possibilità che M.L. tornasse a vivere in casa dei genitori dove erano conservate le armi paterne. È scattato così il sequestro a scopo precauzionale.
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