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Napoletani rapiti in Messico, individuato membro del cartello criminale

Investigatori messicani affiancati dalla polizia criminale dell’Interpol. Questo le scenario che potrebbe verificarsi nei prossimi giorni in Messico per raccogliere elementi utili a far luce sui tre napoletani scomparsi lo scorso 31 gennaio. Lo riferiscono gli  avvocati Claudio Falletti e Luigi Ferrandino, legali della famiglia di Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, durante un incontro tenuto con la stampa.

Nel corso della conferenza, dove ha partecipato anche Francesco Russo, figlio di Raffaele e fratello di Antonio, i legali hanno annunciato di voler inoltrare la richiesta per due incontri con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella e con Papa Francesco. Emerse poi anche indiscrezioni relativi all’individuazione di uno dei membri del cartello criminale che avrebbe rapito i tre napoletani. “Questo don Angel, di cui si è parlato nei giorni scorsi, secondo quanto emerso dalle nostre indagini è persona nota alle forze dell’ordine e sarebbe un riferimento del cartello criminale che si sostiene abbia sequestrato i nostri connazionali – ha spiegato l’avvocato Ferrandino così come riportato dall’Ansa – non sappiamo ancora se sia stato ascoltato semplicemente perché motivi investigativi suggeriscono di non diffondere informazioni in merito a questa attività”.

“Il giudice messicano della convalida ha dichiarato che i poliziotti hanno sostenuto di essere stati torturati durante gli interrogatori – insiste il legale – ha detto che si faranno accertamenti su quest’aspetto e che gli atti sarebbero stati trasmessi alle autorità competenti, per verificare se effettivamente questa tortura è stata praticata e da chi”.

“Speriamo che al più presto arrivi questo miracolo – dice Francesco Russo, figlio e fratello di due dei tre napoletani spariti in Messico – sono 35 giorni che non li vediamo, non li sentiamo, non sappiamo se stanno bene o male. Questa è la nostra unica rabbia, il ritardo. Noi speravamo che la faccenda si poteva risolvere in pochi giorni e invece non sappiamo ancora nulla”.