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Davide Astori è morto per bradiaritmia, il medico: “Troppe gare”

Davide Astori è morto per bradiaritmia, il capitano della Fiorentina si è spento nella notte tra sabato 3 e domenica 4 marzo. Dall’autopsia svolta la scorsa mattina da Gaetano Thiene, direttore del Centro di patologia vascolare dell’Università di Padova e da Carlo Moreschi, anatomopatologo e professore di Medicina legale all’Università di Udine, sono emerse le cause esatte del decesso: “Morte cardiaca, senza evidenze macroscopiche, verosimilmente su base bradiaritmica, con spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare“.

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La bradiaritmia è la diminuzione della frequenza delle pulsazioni del cuore, cioè il cuore rallenta fino all’arresto. Astori ha fatto il calciatore per molti anni, fin da giovane e mai si era evidenziata la patologia dalle frequenti visite mediche. Antonio De Nicolo, il procuratore capo di Udine dove Astori è morto in albergo in cui alloggiava in attesa della partita contro l’Udinese, ha dichiarato: “Dovranno attendere l’esito degli esami istologici per pronunciarsi definitivamente. Hanno chiesto 60 giorni di tempo per depositare il loro elaborato. E da quel momento avremo un quadro completo“.

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Ivo Pulcini, cardiologo e medico dello sport, componente del Consiglio dell’Ordine dei medici di Roma, parla del pericolo della “sindrome da sovrallenamento”. “Uno sforzo superiore, produce problemi neurocircolatori – spiega il dottore-. Può portare alla malattia”. Il cardiologo paragona l’attività sportiva “A una medicina: troppo può far male”. Quale la soluzione allora? “Servirebbe ridurre le partite del campionato: il nostro organismo è come una macchina, ha bisogno di raffreddare il motore, di fare il cambio dell’olio, di manutenzione”.