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Camorra, blitz contro i Mazzarella: affiliato si nascondeva in ospedale

Era ricoverato in ospedale uno dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Napoli dopo i fermi disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli nei confronti di esponenti del clan Mazzarella, attivo tra il centro storico e la zona orientale della città.

Giuseppe Cozzolino, 62 anni, era ricoverato per accertamenti all’ospedale Loreto Mare di Napoli dove è stato rintracciato nelle scorse ore dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli. Padre di Vincenzo e Gennaro, entrambi già noti alle forze dell’ordine (il secondo fu arrestato nel raid intimidatorio avvenuto il 4 gennaio del 2017 nel quale fu ferita a colpi d’arma da fuoco una bambina), era già nel nosocomio di via Vespucci dalla sera prima del blitz. Adesso è piantonato in ospedale in attesa delle dimissioni.

Con l’arresto di Cozzolino sale a 10 il numero degli affiliati alla potente cosca di Napoli destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. All’appello mancano ancora tre persone. Si tratta di Salvatore Fido, ricercato già da diversi mesi dopo essersi sottratto alla notifica di una misura di sorveglianza, Maurizio Donadeo ed Arcangelo Cimminiello.
L’operazione eseguita alla 4 del mattino di lunedì 12 febbraio si è resa necessaria in seguito agli ultimi raid che hanno visto coinvolti i clan in gioco: da una parte i Mazzarella-D’Amico, dall’altra i Rinaldi-Reale-Formicola.  Lo scontro – secondo gli investigatori – si è acuito a causa degli arresti eseguiti nel novembre 2017 nei confronti di numerosi esponenti del clan De Micco, operante nel quartiere di Ponticelli, che hanno comportato un mutamento degli assetti criminali e la formazione di nuove alleanze nel tentativo di conquistare un territorio fino a quel momento appannaggio dei De Micco.

Nella foto Giuseppe Cozzolino e Gennaro Cozzolino