Voce di Napoli | Navigazione

Notte di fuoco a Pozzuoli, raffica di proiettili contro auto e salumeria vicine al clan

Nel mirino l'auto del cognato del boss Longobardi e l'attività del fratello di un affiliato. E' caccia allo scissionista

Colpi d’arma da fuoco esplosi contro l’auto del cognato del boss Gennaro Longobardi (attualmente detenuto) e contro la salumeria-panificio di un pregiudicato fratello di un presunto affiliato al clan Longobardi-Beneduce sottoposto agli arresti domiciliari per spaccio e per associazione a delinquere.

E’ questo il quadro dell’ultimo raid a colpi d’arma da fuoco avvenuto nella tarda serata di martedì 19 dicembre a Pozzuoli e più precisamente in via del Mare nella zona di Lido di Licola. Ancora una volta protagonista, considerati anche i bersagli scelti, lo scissionista dello storico sodalizio puteolano che, nonostante gli arresti nei giorni scorsi di due fedeli sodali (Marco Gelminno, 22enne incensurato, e Gabriele Sgamato, 26enne già noto), ha ripreso a inviare messaggi a quel che resta della cosca, indebolita di recente da numerosi arresti.

Sul posto, poco dopo la mezzanotte, sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Pozzuoli che procedono nelle indagini insieme ai carabinieri della Compagnia di Pozzuoli. Nel mirino è finita l’auto del cognato (anch’egli già noto alle forze dell’ordine) del boss Gennaro Longobardi. Una Lancia Ypsilon crivellata di proiettili: la vettura presentava tre fori sul cofano anteriore, uno sulla targa anteriore, uno sul parabrezza. Ad agire, secondo la ricostruzione della polizia, due persone a bordo di una moto di grossa cilindrata.

Nelle vicinanze era presente anche un’altra autovettura, di proprietà di un incensurato, ritrovata con il lunotto posteriore infranto e la tappezzeria bruciata. Colpi d’arma da fuoco poi contro la serranda di una salumeria-panificio della zona dotata di un impianto di videosorveglianza che però è risultato non essere attivo. L’attività commerciale è gestita dal fratello di un pregiudicato di spicco del clan Longobardi-Beneduce, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari per spaccio e associazione a delinquere.

Arrestato il boss Longobardi, era stato scarcerato: torna in prigione per estorsione
Il boss Gennaro Longobardi