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Omicidio in diretta a Pianura, il racconto del testimone: “Facemmo da scudo per coprire la scena ai bambini”

Il racconto di un cittadino, oggi membro dell'Antiracket: "Chiamai subito i carabinieri, c'erano tanti giovani in strada"

Era nel traffico di corso Duca d’Aosta a Pianura, quartiere nella zona occidentale di Napoli, quando il commando di killer entrò in azione ammazzando l’esattore delle estorsioni del clan rivale. Era il 27 settembre del 2001. A morire fu Giacomo De Fenza, 49 anni, detto ‘o sfilato. Ieri, dopo 16 anni, il “cold case” è stato risolto dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

LA PREDA SERVITA SU UN PIATTO D’ARGENTO – Quel giorno lungo corso Duca d’Aosta, all’altezza della piazzetta Marzano, c’era diverse auto in coda tra cui quella di un cittadino, oggi membro dell’Antiracket, che assistette all’omicidio. Si procedeva lentamente e il clan Pesce-Marfella, dopo la segnalazione di Carmine Perna, 66 anni, ebbe il tempo di far scendere in strada il commando di killer dalla vicina via Cannavino, da sempre quartier generale della cosca. Le auto erano incanalate nel traffico, compreso l’Alfa Romeo 155, di colore rosso, della vittima. I killer fecero rapidamente il giro dell’isolato, tagliando grazie a una traversina che sbucava su via Giorgio de Grassi, poi svoltarono a destra e a tutto gas raggiunsero all’altezza della piazza Marzano l’auto sulla quale viaggiava De Fenza. Cinque i proiettili esplosi dal killer, identificato, grazie al racconto di diversi pentiti, in Vitale Perfetto (per cui vale la presunzione d’innocenza fino a prova contraria).

LA TESTIMONIANZA – “Ricordo ancora quel giorno” racconta un cittadino pianurese oggi membro dell’Antiracket che nacque proprio in quell’anno (2001) dopo le denunce di diversi commercianti. “Ero in auto in compagnia di un amico quando vidi i killer a bordo di una moto. Affiancarono la vettura che si trovava dietro di noi e fecero partire una raffica di proiettili contro l’uomo che si trovava alla guida. Vidi tutto dallo specchietto del lato guidatore. Erano coperti solo da un cappellino e si dileguarono subito lungo via Provinciale perché all’epoca non esisteva l’isola pedonale. Io invece girai a destra per via Torricelli e accostai immediatamente”.

I BAMBINI VICINO ALL’AUTO DELLA VITTIMA – “Chiamai immediatamente i carabinieri – continua la testimonianza –  spiegando loro cosa era appena accaduto. Fornii indicazioni sulle moto e sugli indumenti indossati dai sicari. Poi io e il mio amico allontanammo le persone presenti, tra cui diversi bambini e ragazzini che si trovavano in strada quando avvenne l’agguato. Ricordo ancora che c’erano diversi bambini che si avvicinarono all’auto dove c’era il corpo senza vita di De Fenza. Noi facemmo da scudo, per evitare loro di vedere da vicino un morto ammazzato, in attesa dell’arrivo dei militari”.

Vitale Perfetto

CLAN IN GINOCCHIO A PIANURA – Attualmente nel quartiere napoletano la criminalità organizzata è stata fortemente ridimensionata. Grazie all’incessante attività investigativa di polizia e carabinieri negli ultimi due anni sono stati debellati i due clan che si contendevano il controllo degli affari illeciti: da una parte i Pesce-Marfella, dall’altra i Mele-Romano. L’inizio poi della collaborazione con la giustizia di alcuni elementi di spicco (tra i quali il boss Pasquale Pesce, il rivale Salvatore Romano e il capo-piazza Raffaele Dello Iacolo) ha di fatto inferto la mazzata finale ai due sodalizi. Si attendono dichiarazioni importanti relative soprattutto al patrimonio economico e al giro d’affari illecito oltre alle ricostruzioni di diversi omicidi ancora senza mandanti ed esecutori materiali.

COSA RESTA DELLA CRIMINALITA’? – Con l’arresto di Vitale Perfetto, 38 anni, è stato inferto un altro duro colpo al clan Pesce-Marfella. Le continue azioni repressive di polizia e carabinieri hanno fermato sul nascere le attività di spaccio di giovanissimi legati, anche da rapporti di parentela, al sodalizio malavitoso. Attualmente sul territorio restano alcuni “pesci piccoli” e qualche cane sciolto in attesa di qualche scarcerazione eccellente che potrebbe avvenire nei prossimi mesi.

COMUNE PARTE CIVILE – Intanto la giunta comunale, a firma dell’assessore all’Avvocatura Alessandra Sardu, ha approvato  una delibera di costituzione di parte civile nel processo penale nei confronti di Pesce Pasquale più altri relativo a reati contro la persona di stampo camorristico avvenuto negli scorsi anni a Pianura. Il processo si terrà , in prima udienza, dinanzi al Tribunale di Napoli – Ufficio 9° – il 20 dicembre prossimo. Ciò è possibile grazie alla delibera di giunta del 9 maggio 2013 la giunta de Magistris che  ha stabilito i nuovi indirizzi per la costituzione di parte civile dell’Amministrazione comunale nei procedimenti penali allo scopo dunque di proporre l’azione risarcitoria per danno all’immagine della città.