Emanuela Chirilli, la ragazza salentina morta a Napoli tra giovedì e venerdì 39 novembre, in un incendio sviluppatori in un b&b, avrebbe provato a salvarsi. Il coperto della giovane sarebbe stato trovato sul pavimento tra il letto e la porta in quella stanza che aveva fittato solo per una notte.
Secondo le prime ricostruzioni quindi la giovane potrebbe essersi svegliata nel corso della notte ed essersi accorta dell’incendio in corso, avrebbe quindi tentato la fuga, ma non ci sarebbe riuscita in tempo. Forse la stanza era invasa dal fumo o forse la giovane era troppo debole. La morte, secondo le prime informazioni, sarebbe stata causata da asfissia per l’anidride carbonica che saturava la stanza.
Al momento di tratta di indagini intatti bisognerà attendere il prosieguo delle indagini e i successivi accertamenti per avere una ricostruzione dell’accaduto. La giovanissimi avrebbe compiuto 28 anni a dicembre. Lavorava con i bambini ed era una ragazza indipendente. Non si sa il motivo della sua visita a Napoli, se per visitare la città o per incontrare qualcuno. La prova è che la mamma pensava fosse a Lecce quando ha appreso della tragedia.
Sulla vicenda indaga la Polizia di Stato che al momento sta operando sotto il coordinamento della Procura, inchiesta condotta dal pm Diego Capece Minutolo. La salma della 27enne è stata sequestrata ed è stata disposta l’autopsia che si terrà nei prossimi giorni.