Voce di Napoli | Navigazione

Samurai Sushi a via Martucci, complimenti dei Nas per il locale e le materie prime: “Tutto nella norma”

Samurai sushi, il ristorante elegante e dall’aspetto rilassante, che offre ottimo sushi anche nella formula “All you can eat”, si trova a via Martucci, nel cuore di Chiaia. Recentemente è stato al centro di una vicenda di cronaca che, gestita malissimo sui social, ha recato un danno enorme d’immagine al ristorante. Ma procediamo con ordine.

E’ il 3 febbraio quando viene fuori la notizia della chiusura di un ristorante di sushi a via Martucci, nella zona di Chiaia a Napoli. L’Asl Napoli 1 i Nas dispongono la chiusura dopo diversi casi di intossicazione alimentare. Tutti i giovani che sono stati male hanno infatti dichiarato di aver mangiato presso il ristorante con la modalità “all you can eat”, come riporta il Mattino. Il nome del locale non viene fatto anche se in molti riconducono i fatti proprio a Samurai. Dopo poche ore la notizia diviene virale su Tik Tok dove una ragazza racconta la sua versione. Avrebbe avuto infatti cefalea, nausea, vomito e crampi, tutti sintomi comparsi dopo la cena. Proprio lei fa il nome del locale e dopo i casi il Nas si presenta sul luogo per la chiusura.

Il ristorante è stato infatti “sospeso” con una prescrizione in merito ad alcuni aspetti strutturali e organizzativi dell’attività per consentire anche i prelievi di alimenti che sono stati analizzati in laboratorio. L’obiettivo era accertare l’eventuale tossicità del cibo o rilevare la presenza di stati di conservazione degli alimenti non adeguati.

Passano 5 giorni e dopo tutte le opportune analisi fatte all’ambiente del locale, alle materie prime, al personale del ristorante, non emerge alcuna criticità. Come ci ha spiegato l’avvocato Marcello Lombardi: “Nel locale non è stato trovato nulla fuori posto né è stato dimostrato un nesso tra l’intossicazione e il ristorante di sushi. Di fatto la titolare del locale, Chen Xuyu, non è mai stata iscritta nel registro degli indagati. Insomma nulla fuori dalla norma eppure il ristorante ha avuto una perdita incredibile, l’attenzione negativa ha generato diffidenza nei clienti con conseguenze drammatiche per i gestori del locale, e per il personale”.

Il legale si è occupato anche del caso della chiusura del ristorante giapponese Tokyo. Noto alle cronache dopo la morte della signora Rossella Di Fuori. Anche in quella circostanza il locale fu chiuso per controlli, ma di fatto non risulta alcuna connessione tra il decesso tragico della cliente e il consumo del sushi. Rossella Di Fuorti infatti sarebbe morta a causa di una emorragia cerebrale, come emerse dall’autopsia disposta dalla procura di Napoli sul corpo della 40enne deceduta lo scorso 9 febbraio 2023 dopo il pranzo del suo compleanno, in compagnia del marito e dei due figli, nel ristorante orientale nel quartiere napoletano di Fuorigrotta

Un luogo in cui prima di questa sventurata vicenda c’era la fila per poter accedere, diventato semi deserto in un primo momento e poi man mano ha avuto dei segnali di ripresa. Un fatto che ha sostanzialmente messo in ombra un’attività ristorativa eccellente che gli stessi carabinieri del Nas hanno ritenuto tale. Una notizia che paralizza l’attività non solo per i 5 giorni disposti di chiusura, ma per mesi. E delle informazioni sui social che sono servite solo a fare del male a un piccolo locale a gestione familiare. Insomma ci auguriamo vivamente che clienti, vecchi e nuovi, possano tornare a mangiare sushi a via Martucci a cuor leggero, riportandoo Samurai all’antica gloria!