Oggi il via all terza udienza del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi. Oggi ha parlato l’altra donna di Alessandro, colei con la quale aveva una storia parallela. Quest’ultima ha incontrato la vittima poco prima che avvenisse l’omicidio. Sono diventate virali le immagini delle due che si abbracciano poche ore prima il delitto.
“Ho lavorato – racconta A. C. – presso Armani hotel da giugno 2022 a maggio 2023, qui ho conosciuto Impagnatiello. Come collega e poi ci siamo conosciuti meglio e abbiamo iniziato la frequentazione. Lui lavorava al bar restaurant e io come cameriera. Abbiamo iniziato a frequentarci di più verso settembre 2022. Ci vedevamo soprattutto a casa mia”. Precisa dunque che sapeva del fidanzamento, ma che a dicembre lui le aveva detto che non stavano più insieme.
“Ho capito che Giulia c’era ancora quando erano andati in vacanza a Ibiza. Mi aveva detto che era andato da solo e invece dalle foto sul suo telefono ho visto loro due insieme in spiaggia. Lui ha visto che me ne ero accorta e mi ha subito spiegato che era lì con lei perché era incinta ma lui non era il padre del bambino. Mi ha detto anche che lei stava male per la situazione e lui la voleva aiutare standole vicino. In più la vacanza programmata da tempo”. La donna ha ammesso che all’inizio non ci ha creduto “ma poi lui si era presentato con il test di dna che dimostrava il contrario, così poi gli ho creduto”.
Poi sempre più bugie: “Mi aveva detto che lei era rimasta incinta ed era sola e aveva minacciato di farsi del male”. Diceva che quando tornava a casa di Impagnatielllo non trovava le cose di Giulia e quindi ci credeva che si erano lasciati poi tornano i sospetti quando sul suo tablet trova “come creare un test del dna falso” e così capisce. “Nella macchina di Impagnatiello avevo lasciato un rossetto, che poi Giulia ha trovato. Volevo farle capire da sola, senza mettermi in mezzo, quello che stava succedendo”.
Raccontava che Giulia era pazza e bipolare, che aveva avuto un figlio da un rapporto occasionale e diceva che era il suo. “Mi ripeteva che Giulia era mentalmente instabile e aveva minacciato di volersi uccidere. Mi aveva anche detto di aver contattato la sorella di Giulia, la quale aveva confermato che non stava bene e voleva uccidersi”. Poi i giorni prima del delitto in cui lascia Alessandro. Lui si agita e dice: “Una sera in cui avevamo litigato lui come minaccia mi ha detto: ‘Chiama Giulia se non ci credi’. A quel punto la chiama per dirle tutto e le racconta di esser rimasta anche lei incinta di Alessandro e di aver abortito.
E poi l’ultima chiacchierata: “Mi ha detto che da mesi anche lei aveva dubbi. La sera della cena del mio compleanno lui aveva detto alla compagna di essere stato a una grigliata da un amico in un’altra regione”. Durante la chiacchierata tra le due donne, A. C. si era accorta che Giulia sapeva già un po’ di cose: “Era comunque sconvolta e io le ho proposto, se non voleva dormire quella sera in casa con lui, di stare da me”. Poi sono stati ascoltati gli audio tra le due ragazze, ma a quel punto lei è uscita percHé non se la sentiva di ascoltarli.
Questa era una delle testimonianze più attese infatti la giovane è stata una delle ultime persone a vedere Giulia Tramontano, lo stesso pomeriggio dell’omicidio. Quella sera stessa, nell’abitazione della coppia, Impagnatiello avrebbe poi ucciso Giulia a coltellate.