Massimo Ranieri si è confidato in un’intervista rilasciata a Silvia Toffanin a Verissimo. Lo vedremo infatti da giovedì, 14 settembre, in onda su Canale5 con la fiction “La voce che hai dentro”, dove interpreta il protagonista Michele Ferrara. L’artista ha svelato alcuni aspetti di sé decisamente drammatici, ammettendo che ha dovuto pagare un prezzo molto alto per il suo successo.
“Ho pagato in affetti, in amori, però fa parte del gioco. Continuo a pagare, è una “dannazione”? Accettiamola così. Non possono essere tutte rose, le spine ci sono. Va bene, fa parte del gioco”. Lasciato la famiglia a 17 anni: “Sono stato strappato ai miei genitori, ai miei fratelli, sorelle. Questo è già un prezzo molto alto. Ti ritrovi solo a Roma, a 17 anni, in una stanza”.
Poi prosegue: “C’è una canzone che si chiama Soli si muore. Soli non si sta bene, parliamoci chiaro. Inevitabilmente, ti manca un’anima accanto, una persona che ti dà un consiglio, che ti dà una carezza, che ti accoglie quando rientri a casa. Io mi sono ritrovato per anni a parlare con il muro. Me le facevo da solo le domande. Queste sono le cose che si pagano. Poi, non avere una mia famiglia, ma quella è stata una scelta. Mi sono sempre detto:
“Non fare sciocchezze perché la famiglia è una cosa importante, quando avrai voglia di farlo sii onesto come lo sei stato nella tua carriera e vita artistica”. Quando mi chiedo se voglio fare questo passo, mi guardo allo specchio e mi dico: “Sei certo? Devi esserne sicuro, non è roba con cui si scherza, si parla di cuori, mente, anima, non di una canzone”. Prima di fare un passo del genere ho sempre aspettato. Si dice mai dire mai, sicuramente lo spero, me lo auguro, lo desidero, anche perché non sono più un ragazzino, Silvia, ho 72 anni. E certe decisioni vanno prese con serietà e discernimento”.