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Gli spari e le urla, il raid punitivo dopo la lite: “Cacciati e poi tornati”

Potrebbe essere stata una ‘stesa’ successiva ad un litigio tra ragazzi, la sparatoria avvenuta ieri sera nella centralissima piazza Cattaneo a Sant’Anastasia (Napoli), dove due sconosciuti, a bordo di uno scooter, hanno sparato all’impazzata nei pressi di un bar ferendo allo zigomo una bimba di 10 anni ed i suoi genitori. I due malviventi potrebbero aver usato una mitraglietta, con la quale hanno esploso almeno dieci colpi, forse in aria, così come riferiscono diverse persone presenti in piazza stamane.

Ipotesi che potrebbe essere veritiera, visto che al momento non ci sono fori nelle mura del bar, dove era ferma la famiglia di Pollena Trocchia, a suffragare l’ipotesi di spari ad altezza uomo. Poco distante alcuni gruppi di ragazzi avrebbero litigato. Spintoni, grida e poi uno dei gruppi si sarebbe allontanato. Poco dopo la scena da far west, che potrebbe essere stata ripresa da telecamere di sorveglianza presenti in zona. Le immagini sono al vaglio degli inquirenti. La piazza, attorno alla quale insistono anche alcuni locali di ristorazione, è solitamente frequentata da decine di giovanissimi, che si fermano per un gelato, un panino oppure una pizzetta.

Sarebbero stati due giovani, poco prima cacciati via, a sparare contro il bar di Sant’ Anastasia, in provincia di Napoli, dove sono rimasti accidentalmente feriti padre, madre e una bimba di dieci anni sottoposta a intervento chirurgico nell’ospedale Santobono del capoluogo partenopeo. I motivi dell’allontanamento non sono ancora noti ma sembrerebbe che i due giovani siano poi tornati entrambi con armi in pugno, non si esclude anche l’uso di un’arma lunga, per vendicarsi.

Le condizioni di salute dei genitori della piccola non sono state giudicate gravi mentre più serie sono ritenute quella della bambina anche se – ma il condizionale è obbligatorio – la sua vita non sarebbe in pericolo. Non è chiaro se la famiglia sia stata colpita solo da schegge o anche da proiettili. Al momento i carabinieri di Castello di Cisterna, insieme al sostituto procuratore della Dda Antonella Serio, stanno ascoltando delle persone ritenute informate dei fatti, nessuna delle quali è stata sottoposta a un provvedimento di fermo.