Un video musicale girato nella sede del Consiglio regionale al Centro Direzionale. Protagonista l’artista neomelodico Natale Galletta che ha lanciato così il nuovo singolo che su Youtube ha già raggiunto migliaia di visualizzazioni. L’episodio ha scatenato una polemica che ha tirato in ballo l’ente pubblico. Vi sarebbero delle verifiche in corso in quanto non ci sarebbero state autorizzazioni per girare la clip.
“Non ci sono i loghi della Regione nel video ed è stato girato tutto su un pianerottolo. La location non è individuabile, se non da chi conosce la sede. Quindi per me non si tratta di un luogo istituzionale, ma di un corridoio“, ha detto a Il Mattino il consigliere regionale Fulvio Frezza che ha ospitato lo staff. Tuttavia il logo della Regione in alcune scene del video compare, per poi scomparire, coperto da una targa con sopra scritto il nome di Galletta.
“L’amico Galletta avrebbe dovuto girarlo sulla terrazza dell’isola F10, che non è luogo istituzionale. A causa del maltempo è saltato tutto e mi ha chiesto gentilmente di poter utilizzare alcuni spazi del palazzo: corridoio e ascensore. Tutto questo senza scopi di lucro. Ci tengo a chiarire che nessuno ha percepito soldi. L’urgenza di dover girare era legata ad alcuni accordi commerciali del cantante, che avrebbe dovuto pubblicare il video entro una certa data, l’8 marzo.
Non c’è stata alcuna violazione. Ho solo dato l’opportunità ad un artista in difficoltà di fare due riprese e qualche foto, tutto qui. Non ci sono interessi economici dietro questa cosa. Sfido chiunque non sia mai entrato nella torre F13 a sostenere che si tratta della sede del Consiglio regionale. Chi lo fa cerca soltanto di trovare il pelo nell’uovo. Non esiste alcun regolamento che vieti riprese nei ballatoi o accanto agli ascensori. È un luogo di transito non una sala: che autorizzazione dovevamo chiedere?“.
Ha invece dichiarato il presidente Gennaro Oliviero: “Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) invierò una nota al consigliere in cui chiarirò che cose del genere non sono assolutamente consentite in una sede istituzionale. Bisogna distinguere le istituzioni da altro“.
