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Christian De Sica su Maurizio Costanzo: “Ricordo quando l’ho visto l’ultima volta”

Ci saranno domani i funerali di Maurizio Costanzo. Ieri c’è stata la camera ardente allestita in Campidoglio a Roma. In tanti hanno reso omaggio al grande giornalista e conduttore. Moltissimi anche i vip, i personaggi dello spettacolo e i politici presenti. Tra i tanti messaggi di affetto e cordoglio dedicati a Costanzo c’è quello di Christian De Sica che ha rilasciato per l’occasione un’intervista a Il Corriere della Sera. Qui la riportiamo integralmente.

Il primo ricordo?
«Io e lui che prendiamo il vagone letto per andare da Roma a Milano. Succedeva ogni settimana per Alle 7 della sera, il programma che andava in onda sul secondo canale. All’epoca non c’era l’alta velocità e tutti e due avevamo paura dell’aereo».

Strano ma vero: non fu lui a scoprirla.
«Fu il contrario, ero io all’inizio che lo raccomandavo».

Come vi siete conosciuti?
«In Rai. Io andai a fare uno spettacolo poverissimo, da solo in scena, cantavo e raccontavo aneddoti. Lui mi vide e mi chiamò per una trasmissione».

Alle 7 della sera.
«Aveva le idee chiare. Mi disse: tu farai il presentatore, ma non cercare di fare il simpatico, il bonario, il democratico, perché tu hai la faccia da figlio di papà, o meglio hai la faccia da stronzo… Quindi devi fare lo stronzo; devi parlare affettato, con il birignao, vestire in maniera fané, con i capelli tirati all’indietro e vedrai che pian piano la gente dirà: ma chi è questo stronzo? Ecco così ti noteranno».

Era il 1974, «Bontà loro» arrivò due anni dopo.
«Si stava affermando come giornalista ma non aveva ancora fatto niente di importante, tant’è che quando feci il film di Duccio Tessari La madama proposi Maurizio tra gli sceneggiatori».

Era cinico come sembrava?
«Era ironico, aveva quell’umorismo cinico che piace a me. Ma era anche facciata. Ricordo che nel 2006 mi chiamò per uno spettacolo scritto con Enrico Vaime, Parlami di me. Alla prima Maurizio venne dietro le quinte e ci disse: non abbiate paura perché stasera ci stanno tanti figli di buona donna che sperano che voi sbagliate per poter dire che lo spettacolo è brutto. Fregatevene. Lo spettacolo ebbe un tale successo che ci fu una standing ovation. Io e Maurizio ci siamo abbracciati nel backstage e lui piangeva. Credo di poter essere l’unico a poter dire di aver visto Maurizio piangere».

Era un intervistatore fenomenale…
«Era davvero un personaggio curioso, contemporaneamente ti metteva a tuo agio ma ti faceva stare sulle spine».

Oltre al lavoro avevate modo di vedervi?
«Poco, lui era sempre dietro a mille progetti. Ci siamo visti diverse volte a casa sua quando abbiamo scritto Parlami di me. La cosa che mi colpì è che mangiava sempre tramezzini, pizzette, niente di cucinato. Arrivava tutta roba dal bar, non ho mai visto una pasta o un risotto…».

L’ultimo incontro?
«Proprio all’ultima puntata del suo Costanzo Show. Ne conservo un’immagine felice, mi fece raccontare tanti aneddoti e rideva come un matto. Mi porto dietro un bel ricordo insieme alla tartarughina che regalava sempre a tutti gli ospiti».