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Neonato morto soffocato in ospedale, l’infermiera: “Ho fatto tutto quello che dovevo”

Mentre la Procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti e gli inquirenti stanno accertando cosa sia davvero accaduto all’ospedale Pertini, dove un neonato è morto soffocato tra le braccia della madre, che si era addormentata dopo un travaglio di 17 ore, l’infermiera giura di aver seguito tutte le procedure. I genitori del piccolo accusano il personale sanitario di non aver dato le cure necessarie alla madre, stremata dal lungo parto.

Neonato morto al Pertini, parla l’infermiera

La donna che ha trovato il neonato esamine e ha subito avviato la manovra rianimatoria, invece, giura alle sue college di aver fatto il possibile: “Ho fatto tutto quello che dovevo per quel bimbo“. L’infermiera sostiene che avrebbe anche fatto di più poiché non sarebbe stato chiaro quale protocollo andava seguito. Fino al 30 dicembre era prevista la sorveglianza da parte dell’ostetrica di madre e neonato, dal primo gennaio la procedura sarebbe cambiata. Prima ancora c’era un’altra regola che stabiliva dovessero essere le infermiere del nido a prendersi cura della mamma e del bebè.

Ma da gennaio, secondo quanto sostiene l’infermiera che ha trovato il piccolo Carlo Mattia senza vita, le procedure erano cambiate. La donna, secondo quanto riferito dalle colleghe, sarebbe sconvolta e aspetta di essere ascoltata dagli inquirenti che indagano per omicidio colposo.

Viene al lavoro come sempre, d’altronde non ha alternative ma è esausta. Ha sempre davanti agli occhi quel bimbetto morente. È stata sfortunata, poteva capitare a chiunque“, questo il racconto delle colleghe riportato da Il Mattino.