Mentre si continuano a cercare i dispersi e c’è già una vittima accertata, si fa luce su quanto accaduto a Ischia alle prime luci dell’alba. La frana si è staccata dalla sommità del monte Epomeo, da un’altezza di circa 780 metri. Il fiume di fango venuto giù ha rastrellato la vegetazione.
Cosa è accaduto a Ischia, da dove è partita la frana
Poi da Casamicciola ha percorso tutte le strade, invadendo le case e arrivando poi fino al mare. Il fiume di fango ha portato con se detriti, auto, bus, tutto è stato trascinato fino al mare. A parlare del disastro che si è appena consumato è il geologo Mario Tozzi che ha spiegato a Repubblica come sia colpa sì del cambiamento climatico, ma anche della mancanza di prevenzione.
“Il cambiamento climatico c’entra di sicuro: ci sono piogge più consistenti, ovvero più acqua in meno tempo. E questo è un elemento importante di cui tener conto. Ma non nascondiamoci: tutto il resto è colpa nostra. Colpa nostra certo – ha detto Tozzi– c’è degrado, ci si preoccupa del profitto, della stagione turistica e non della cura del territorio. Non c’è cura e manutenzione del territorio, e senza di questa è tutto inutile (…) Tutte cose che a Ischia, sanno bene ma si dimenticano. La manutenzione non va fatta a primavera o in autunno – ha concluso – ma sempre, tutto l’anno. La burocrazia? C’entra, soprattutto quando sappiamo che per abbattere un edificio abusivo e pericoloso ci vogliono anche otto anni. Ma non dimentichiamo che queste cose sono in capo ai sindaci…”.

