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Nicola, bimbo di 2 anni scomparso da casa: la ricerca del piccolo nei boschi

Nicola non ha nemmeno due anni, è scomparso.I suoi genitori sono andati a controllare che dormisse ma lui non c’era più. Nicola Tanturli, 21 mesi, un fratellino di quattro anni e una mamma e un papà, vive a Campanara, una minuscola frazione del Comune di Palazzuolo sul Senio, nella valle del Mugello, a nord di Firenze.

Da ieri mattina in quel borgo alla fine della mulattiera sono arrivate decine e decine di persone. Vigili del fuoco, Soccorso alpino, unità cinofile, elicottero con termoscanner notturno, droni, carabinieri, associazioni di volontariato, gente del posto, protezione civile. Tutti a cercare Nicola.

Suo padre Leonardo e sua madre Giuseppina si sono accorti della sua assenza lunedì sera verso mezzanotte. La loro prima telefonata di allarme è delle nove di ieri mattina, al 115 dei Vigili del fuoco. Più tardi hanno formalizzato la denuncia alla stazione dei carabinieri di Palazzuolo. Lei ha raccontato che nel pomeriggio il piccolo era caduto e si era fatto male. Niente di grave, soltanto un po’ di pianto, piccoli capricci, poi coccole finché alle sette del pomeriggio lo mettono a dormire nel lettone ed escono tutti e due per sbrigare i lavori di fine giornata a pochi metri dalla cascina. Poi tornano nel casolare e cenano, convinti che Nicola stia dormendo. È più o meno mezzanotte quando dichiarano finita la giornata e vanno a letto. Ma il piccolo non è più lì.

Iniziano le ricerche finché alle nove del mattino Leonardo e Giuseppina finalmente decidono di chiedere aiuto e chiamano il 115. La macchina dei soccorsi si mobilita in pochi minuti. Si battono palmo a palmo i terreni attorno alla casa. Non può essere andato lontano, si ripetono tutti. I sommozzatori dei vigili del fuoco lo cercano nel laghetto per l’irrigazione e per fortuna non c’è. Tutto questo mentre i carabinieri della scientifica di Firenze eseguono dei rilievi nel casolare. Secondo alcune indiscrezioni non confermate ufficialmente sarebbero state rilevate piccole tracce di sangue (umano) vicino a una delle porte di casa. Non è ancora certo che sia proprio di Nicola. Al momento – ma sono solo ipotesi – si pensa che venga da una piccola ferita che magari il bimbo si è procurato armeggiando per aprire la porta, oppure potrebbe essere l’esito della caduta pomeridiana di cui la mamma ha raccontato ai carabinieri.