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Il mistero della scomparsa di Nicola: la telefonata ai soccorsi tardi e i sandali al piede

Non tornano alcuni punti sulla scomparsa misteriosa di Nicola Tanturli, il bambino di 21 mesi non trovato in casa lunedì notte, è rinvenuto oggi nei boschi del Mugello. Sta bene e si trova con i suoi genitori. Non ha riportato gravi danni ed è attualmente all’ospedale Meyer di Firenze per controlli.

Una vicenda a lieto fine dopo ore di palpitazione e un’intera notte di ricerche da parte degli operatori. Tuttavia sono molteplici i dubbi da chiarire e molti gli interrogativi. La Procura ha aperto un fascicolo ma ora non ci sono indagati né reati. Alcuni punti non tornano, il primo riguarda i genitori del piccolo, Pina e Leonardo che hanno richiesto aiuto solo 9 ore dopo aver accertato la scomparsa del figlio. Hanno notato che il bambino non c’era a mezzanotte e hanno allertato le forze dell’ordine alle 9 del mattino seguente. Hanno dichiarato di averlo cercato intorno all’abitazione sperando di ritrovarlo senza dover lanciare l’allarme.

Un altro nodo riguarda i sandali che il bambino indossava al momento del ritrovamento. Non è chiaro se fosse andato a dormire con le scarpe o se abbia messo da solo prima di allontanarsi. Nicola ha percorso 5 chilometri a piedi, assentandosi oltre 30 ore da casa. Il carabiniere che lo ha soccorso ha specificato che l’erba intorno al bambino non era schiacciata, quindi non poteva aver passato lì la notte.

Aperto un fascicolo, parla il papà di Nicola Tanturli

Mentre la Procura di Firenze ha aperto un fascicolo di indagine sulla sparizione di Nicola Tanturli, il padre ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ipotesi su come il piccolo possa essersi allontanato così da tanto da casa, è stato trovato  a 3 km dalla sua abitazione. “La porta era chiusa, non a chiave, ma era chiusa. Nicola ha voluto provare ad arrivare alla maniglia, ci e’ riuscito ed e’ uscito di casa. Cosi’ si e’ allontanato. Noi eravamo fuori, forse ci voleva venire a cercare“, queste le prime dichiarazioni del padre del bambino scomparso.

“Nicola e’ un bambino abituato a camminare alcune decine di metri, da se’, in autonomia, ma mai si era allontanato in questo modo da solo. E’ un bambino forte, ha resistito. Quando l’ho abbracciato in ambulanza l’ho trovato che stava bene, compatibilmente con 36 ore di permanenza nei boschi. Ora e’ in ospedale con la mamma”, ha spiegato Leonardo Tanturli.

Il padre di Nicola ha poi voluto ringraziare tutti i volontari che si sono spesi nelle ricerche del figlio: “Rivolgo un grande grazie alle persone che hanno partecipato alle ricerche. Grazie a tutti, alle persone del paese di Palazzuolo che hanno contribuito alle ricerche e a tutto il personale che e’ stato impegnato nelle operazioni di ricerca e di soccorso”.