Voleva uccidere anche il figlio piu’ grande, Jaime Moises Rodriguez Diaz, il quarantunenne messicano, dipendente della Nestle’, arrestato ieri con le accuse di omicidio e tentativo di omicidio. Cosi’ dopo aver soffocato la moglie con cui spesso, a dire dei vicini, i litigi erano violenti perche’ credeva che lei avesse un’altra relazione, Rodriguez Diaz – si e’ appreso oggi – ha cercato di assassinare il suo primogenito con cui discuteva e si scontrava.
I fatti sono avvenuti nell’abitazione alle porte di Milano dove l’uomo si era trasferito da poco dal messico con la sua famiglia. E’ questa la ricostruzione dei carabinieri di Rho e del pm di Milano Giovanni Tarzia di quanto sarebbe accaduto all’alba, nell’appartamento all’ultimo piano del Condominio Gran Paradiso, complesso residenziale immerso nel verde.
L’ennesima tragedia famigliare finita con un femminicidio e uno dei figli salvo per miracolo e sotto choc, cosi’ come i due fratelli piu’ piccoli. Da quanto si e’ saputo l’uomo, forse prima ancora che facesse luce, ha ucciso la moglie, Silvia Susana Villegas Guzman, 48 anni, mentre stava dormendo al suo fianco, probabilmente soffocandola con un cuscino. I
noltre la avrebbe ferita poco sopra il sopracciglio destro. Poi, dopo le sette, si e’ recato nel soggiorno di casa dove il figlio maggiorenne dormiva in un divano letto. Il ragazzo, ancora nel dormiveglia, si e’ trovato il padre seduto vicino che chiedeva di parlare con lui. Al rifiuto del ragazzo, l’uomo, e’ andato nella sua camera da letto per poi ritornare in sala con una cintura di nylon per strangolarlo.
“Ho ucciso tua madre e ora tocca a te”, ha detto al 18enne. Il quale che fortunatamente e’ riuscito a opporre resistenza e a salvarsi. Probabilmente per lo sforzo e lo spavento e’ svenuto a terra e si e’ ripreso solo quando sono arrivati i militari e i soccorsi. Non solo tra moglie e marito ma anche tra padre e figlio il rapporto era difficile a causa del carattere “dispotico” e “autoritario” – come e’ stato definito – del 41enne.
Il quale avrebbe detto anche agli altri due figli di aver assassinato la loro mamma. Dopo di che si e’ chiuso in bagno e con un coltello da cucina si e’ inflitto alcune ferite agli avambracci e due ferite da punta da taglio sotto il costato destro. Ricoverato all’ospedale di Garbagnate nel tardo pomeriggio di ieri e’ stato dimesso con 10 giorni di prognosi e trasferito nel carcere milanese di San Vittore.
A chiarire l’orario e le cause esatte della morte della donna sara’ l’autopsia che si terra’ nei prossimi giorni: a far pensare che sia stata soffocata con il cuscino del letto matrimoniale e’ il fatto che, a parte la ferita poco profonda sul volto, il medico legale non ha riscontrato ecchimosi sul collo. Domani invece il pm inoltrera’ al gip la richiesta di convalida dell’arresto per omicidio e tentato omicidio dell’uomo che ieri non ha risposto alle domande degli investigatori, riservandosi di parlare davanti al magistrato che verosimilmente lo interroghera’ martedi’.
I tre ragazzi, il piu’ piccolo ha 10 anni, sono stati affidati al momento al Comune di Arese che, da quanto e’ stato riferito, sta facendo tutto in possibile in questa situazione delicata per aiutarli e dare loro l’assistenza necessaria mentre si stanno rintracciando i loro parenti in Messico.