Le clamorose rivelazioni sul caso relativo a Denise Pipitone sono arrivate dalle dichiarazioni di Maria Angioini, pm che tra il 2004 e il 2005 si è occupata del caso. A riportarle il quotidiano La Nuova Sardegna.
“Qualcuno sa dove è stata portata dopo il rapimento o sa dove si trova in questo momento. Questa persona è stata testimone dello spostamento o lo ha addirittura operato in prima persona. Fino a oggi ha taciuto per rispettare forse un patto ora saltato.
Chi prese Denise Pipitone voleva ucciderla, ma qualcun altro lo ha impedito. Non fu riconsegnata alla famiglia perché c’era un patto. Il clima ora è cambiato. Qualcuno sta parlando e scardinando degli alibi: ci sono delle testimonianze importanti, le ricerche si sono intensificate e la verità potrebbe essere a un passo.
Denise è scomparsa in un momento in cui la Procura era in una situazione di oggettiva debolezza: vi erano state delle inchieste per favoreggiamento, spaccio di droga e induzione alla prostituzione che avevano coinvolto alcuni esponenti della polizia. C’era l’intenzione di mettere una bomba sotto l’abitazione del nostro procuratore capo.
Abbiamo denunciato tutto in procura a Caltanissetta, ma non ci hanno presi sul serio. Da anni denuncio questa situazione. Denise è viva, quasi sicuramente ignara del suo passato. Non sa del clamore che suscita la sua storia a distanza di tanti anni“.

