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Morte Astori, Francesca Fioretti: “Quando mia figlia mi chiede dove è papà? Le dico nel posto più bello per lei”

Francesca Fioretti per la morte di Davide Astori, ex capitano della Fiorentina, ha raccontato a Grazia il suo stato d’animo attuale per la perdita del suo compagno, dando qualche anticipazione del libro che ha scritto, “Io sono più amore”, in uscita il 6 maggio.

Non farsi travolgere dallo sconforto per Vittoria, la figlia avuta dal calciatore, scomparso a 31 anni, è stata la sua missione: “Alleviare il suo dolore è stata la mia priorità. E’ sempre qui con noi. A mezzanotte scrivevo un messaggio al mio compagno e alle 9 non c’era più. Il mio forte istinto materno mi ha resa più forte e determinata a fare le cose bene per lei”.

Da certi dolori non si guarisce mai. Per Vittoria la modella non si è arresa davanti a un’assenza così pesante, riuscendo con il tempo a non farsi soffocare da questa mancanza: “L’ho portata nella stessa scuola fino alla fine dell’anno scolastico, volevo che crescesse nella normalità, anche se la condizione era tragica. Non ho modificato le sue abitudini, che sarebbero poi cambiate perché non avrebbe più visto il padre”. Francesca Fioretti è rimasta a vivere a Firenze dopo la morte del calciatore, solo da poco tempo si è trasferita a Milano: “Se fossi stata da sola forse sarei volata in India, chissà – ha detto ancora – Da un lato, forse, sarebbe stato più semplice. Ma da un altro lato sarebbe stata più dura, perché Vittoria è un motivo di vita. Il mio forte istinto materno mi ha resa più determinata a fare le cose bene per lei”.

Vittoria è stata fondamentale, ma importante è stato anche un supporto psicologico che l’ha aiutata a rialzarsi e a continuare a camminare, come donna e come mamma: “Ho imparato a pensare prima a me che a mia figlia. In terapia insegnano che se la mamma è felice anche il figlio potrà esserlo. Altrimenti è dura per entrambi. All’inizio quando al parco incontravo un papà con il figlio, temevo che Vittoria percepisse quell’assenza. La terapeuta mi ha spiegato che i bambini così piccoli non capiscono il dolore come gli adulti, siamo noi a rifletterlo su di loro. E a condizionarli”. Francesca Fioretti a sua figlia non nasconde la verità: “Quando mi chiede: ‘Dov’è il mio papà?’, le dico di pensare a un posto bello, il più bello per lei. L’altro giorno mi ha risposto: ‘Il mare’. E io le ho detto che allora lui si trova lì. Anche se poi è sempre qui con noi”.