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Napoli, lutto nel mondo accademico: morta la prof. dell’Orientale Lidia Curti

Lutto nel mondo accademico napoletano. Ieri sera è venuta a mancare Lidia Curti, professore onorario all’Università di Napoli “L’Orientale”. La docente, pilastro del polo universitario, era una stimata ricercatrice, i cui interessi  erano la letteratura diasporica femminile, la migrazione nelle pratiche artistiche, e le contro-genealogie del pensiero femminista contemporaneo.

Napoli, lutto nel mondo accademico: morta la prof. dell’Orientale Lidia Curti

A dare la notizia della sua morte è stato il marito, il professore Iain Michael Chambers,  che sul suo profilo social ha scritto: “A life, a love/Una vita, un amore… ‘in the slipstream, between the viaducts of your dream’… Lidia Curti (1932 – 2021)”.

La professoressa Curti era molto amata dai suoi alunni, per i quali rappresentava un modello d’ispirazione. La notizia della sua morte infatti ha lasciato attoniti tutti gli studenti dell’Orientale. Tantissimi i messaggi di cordoglio apparsi in queste ore sui social. La Tamu Edizioni ha scritto: “Ieri sera è venuta a mancare Lidia Curti, teorica femminista e postcoloniale e maestra di pensiero per tutt* noi. Lidia ha attraversato la nostra comunità con la sua tenace prospettiva femminista, con uno sguardo sempre lucido sulle molteplici oppressioni di genere, razza e classe che viviamo quotidianamente. Negli ultimi mesi siamo stat* felici di condividere con lei i nostri primi passi, che lei ha accompagnato come sempre con grande entusiasmo e partecipazione. Nel ricordare Lidia Curti, il suo pensiero, la donna straordinaria che è stata, ci stringiamo intorno a Iain Michael Chambers e a tutte le persone che l’hanno amata”.

“Apprendiamo con grande dolore la scomparsa di Lidia Curti, critica femminista e professore onoraria di letteratura inglese all’Università L’Orientale di Napoli. In questi anni abbiamo avuto la fortuna e il privilegio di incrociare Lidia e di averla in molte battaglie al nostro fianco, nei cortei, nelle chiamate pubbliche all’interno dell’Università di invito allo sciopero globale femminista, nel tracciare le fila dei femminismi neri con l’invito profondo a guardare insieme le molteplici differenze e oppressioni. Le sue parole, il suo contributo critico e politico, la sua lucidità e il suo sguardo erano un faro in quella ricerca costante e profonda di confronto, in una prospettiva femminista che ci interpellava nel nostro presente fatto di stati fortezza, di rifiuto dell’alterità e delle diversità e di continue ri-organizzazioni e ri-creazioni delle eredità lasciate dal colonialismo e dallo schiavismo. Rimarranno preziose per noi le sue parole dedicate ad Angela Davis e al suo pensiero politico in occasione della presentazione di Donne, Razza e Classe a Napoli. Lidia costruiva ponti, connessioni e ci invitava a farlo, “verso un futuro femminista che non sia solo bianco e occidentale e superi frontiere temporali e spaziali, continenti terreni e astrali, aree diverse del sapere” (in Femminismi Futuri 2019) Ciao Lidia, non dimenticheremo, come ci hai detto tu, che il femminismo rappresenta la guida alle strategie di lotta e ci impegneremo a fare i conti con quel panico bianco di cui è invasa l’Italia e per cui è necessario lo sciopero ed è necessaria la nostra lotta”, è il post di cordoglio di “Non una di meno”.

Tra i messaggi di commozione arrivati alla famiglia, anche quello della Società Italiana delle Letterate, che si è unita al cordoglio delle molte e molti che hanno trovato nella figura, nella scrittura e nell’operato intellettuale di Lidia Curti un riferimento tangibile per guardare al futuro di tutti i femminismi.

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