L'odissea di Carla, caregiver napoletana a Torino che non riesce a vaccinarsi. La denuncia: residente a Napoli ma domiciliata (sanitariamente) al Nord
È nata ed è residente a Napoli, da anni vive a Torino dove ha il domicilio sanitario. Sua madre è disabile, beneficiaria di legge 104/92, art.3 comma 3. Carla L.G. avrebbe già dovuto vaccinarsi come caregiver. La dose le spetterebbe per legge.
Eppure, la burocrazia e un ‘vuoto’ legislativo sono diventate per lei un muro invalicabile. Né in Piemonte, né in Campania, Carla è riuscita a vaccinarsi. Così continua ad assistere la mamma senza essere protetta dal coronavirus.
Lei stessa ha denunciato la vicenda raccontandola a Vocedinapoli.it. “Per motivi di lavoro mi sono trasferita a Torino – ha detto Carla – Prendo dei permessi con periodicità mensile in modo tale da poter assistere mamma con una certa frequenza. Però la pandemia e la possibilità di poter lavorare in smart working hanno prolungato per molto tempo la mia permanenza a Napoli e al fianco di mia madre“.
“Ho cercato di prenotarmi a Napoli, città dove sono nata ed ho la residenza, per vaccinarmi. – ha proseguito Carla – Mamma ha già ricevuto la sua dose come paziente fragile ed io avrei voluto ricevere la mia da caregiver. Purtroppo la piattaforma Soresa non ha riconosciuto il mio codice fiscale perché associato all’ente sanitario di Torino“.
A quel punto è iniziata la sua odissea: “Ho provato a chiamare qualsiasi numero verde a Napoli e in Campania dedicati all’emergenza covid e non ho mai avuto il piacere di ascoltare una voce umana. – ha affermato Carla – Ho chiesto informazioni ai centri di vaccinazione della Mostra d’Oltremare e della Stazione Marittima ma gli operatori non sono riusciti ad aiutarmi“.
L’odissea di Carla, caregiver napoletana a Torino che non riesce a vaccinarsi
Al Nord le cose non sono andate meglio: “Di conseguenza mi sono rivolta all’Asl di Torino. Ma in Piemonte le regole sono differenti. – ci ha spiegato Carla – I caregiver non possono registrarsi in autonomia in piattaforma, ma devono necessariamente essere segnalati dai propri medici curanti. Il mio medico di base ha provato ad inserirmi ma non ha avuto successo. E anche qui come in Campania non ho avuto una spiegazione“.
Finché, quando una gentilissima operatrice piemontese è riuscita a fornirle una risposta, a Carla è caduto il mondo addosso: “In pratica mi è stato detto che il mio caso è comune a molte altre persone ed è complicatissimo. Il motivo? A quanto pare la nostra ‘categoria’ non è prevista nel piano vaccinale. Quindi per la legge e per lo Stato non esistiamo e non possiamo vaccinarci“.
Purtroppo per Carla un altro esempio che ha dimostrato questo assurdo blackout istituzionale, è a lei molto vicino e ha riguardato il marito: “Anche lui è nella mia stessa identica situazione, nonché figlio unico di ben due genitori disabili poliomielitici“. E ovviamente anche in questo caso il vaccino non si è visto.
L’incidente –
La madre di Carla è rimasta disabile a causa di un grave incidente avvenuto a maggio 2019. Siamo a Bagnoli, erano le 18.30 tra via Amedeo Maiuri e via Silio Italico. Un’insegnante, nota nel quartiere come ‘La Maestra Silvana‘ (ha insegnato all’asilo nido “Guido Rossa“, ndr), fu travolta da una automobile nei pressi di un contenitore per il vetro.
La donna, mamma di Carla, fu ricoverata d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli a causa delle gravi ferite riportate dopo l’incidente. Fu necessario sottoporla a un delicato intervento chirurgico alla testa. Diversi i traumi subiti dalla vittima. Ad oggi la famiglia è ancora in attesa di giustizia e verità.

