Perché tutte queste scosse di terremoto nell'Adriatico. La prima e più forte lo scorso sabato, avvertita in più regioni. Ad oggi sono 70
Guardando la lista dei terremoti pubblicata sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) salta all’occhio una cosa: la sfilza di scosse rilevate nel Mare Adriatico. Da sabato sono state circa 70.
La prima, di magnitudo 5.6, è stata avvertita in più regioni, anche in Campania. Da allora il fenomeno sismico è stato impressionante, con un susseguirsi di scosse che in media hanno fatto registrare una magnitudo di valore pari a 3.
La zona interessata si trova tra la Puglia e la Croazia, di fronte le coste slave. Le scosse si sono verificate ad una profondità che ha variato dai 5 ai 10 chilometri. Per fortuna non sono stati registrati danni a cose o persone.
Perché tutte queste scosse di terremoto nell’Adriatico
Tuttavia, il fenomeno ha destato preoccupazioni. In tanti si sono chiesti come mai c’è stata questa assidua frequenza di terremoti in quell’area. La paura più grande ha riguardato l’ipotesi tsunami, prontamente smentita dal Centro Allerta Tsunami (Cat) dell’Ingv.
Secondo gli studiosi del Cat, “in prossimità dell’epicentro del terremoto potrebbero verificarsi modeste variazioni nelle correnti e moti ondosi anomali, in particolare all’interno di porti o insenature. Inoltre, va considerato che le onde sismiche generate dal terremoto potrebbero indurre fenomeni secondari (come per esempio frane subaree o sottomarine) che a loro volta avrebbero la possibilità di innescare uno tsunami“.
Ma quest’ultimo fenomeno può verificarsi con scosse che siano pari o superiori ad un valore 6 di magnitudo. In pratica quello che sta accadendo è un assestamento sismico che può provocare dei nuovi e particolari moti ondosi.

