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Nonno uccide per sbaglio il nipotino con la pistola, la stava pulendo: arriva la condanna

Una condanna di tre anni e quattro mesi per aver ucciso per sbaglio il nipotino Massimo, di cinque anni. Stava pulendo la pistolaa quando un colpo è partito raggiungendo la testa del piccolino. Una tragedia che vede coinvolto Giandomenico Tozzi, un settantasettenne ex cancelliere, ritenuto responsabile di omicidio colposo.

Come riporta Il Corriere della Sera, la decisione del giudice dell’udienza preliminare è arrivata martedì 16 marzo, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, che prevede in caso di delitto la riduzione di un terzo della pena. Non sono state concesse le attenuanti generiche perché il fatto ritenuto troppo grave. In aula con il padre anche il figlio che ha pubblicamente perdonato il genitore insieme alla moglie.

I fatti che hanno portato alla prematura scomparsa del piccolo Massimo risalgono alla mattinata del 13 agosto scorso, quando Valerio insieme al bambino sono andati a trovare il padre nella sua abitazione in via Val Sillaro, in zona Conca d’Oro a Roma. L’ex cancelliere stava pulendo le armi che deteneva regolarmente in salotto e il nipotino lo guardava incuriosito. Improvvisamente, un colpo è partito da una pistola e ha raggiunto il bambino, ferendolo gravemente.

Dopo aver sentito il rumore dello sparo è accorso il padre, che nel frattempo era in un’altra stanza, e ha trovato il figlioletto privo di sensi, riverso in una pozza di sangue, con il padre sotto choc. Il piccolo, morto poco dopo l’arrivo al Policlicnico Umberto I in codice rosso, non c’è stato purtroppo nulla da fare. I medici usciti dalla sala operatoria, dove lo avevano sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ne hanno poi dichiarato la morte cerebrale.