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Diciamo grazie al Pd e alla destra se siamo vittime di De Magistris

La capacità di non aver saputo fare opposizione e di non aver ancora presentato un candidato alle prossime elezioni

Gli ultimi eventi che hanno caratterizzato l’esistenza del Comune di Napoli sono da memoriale. Prima il Sindaco Luigi De Magistris ha lanciato, all’improvviso, la candidatura di Alessandra Clemente alle prossime elezioni. Poi Dema ha perso l’Assessore Eleonora De Majo. Infine il Primo cittadino ha manifestato il suo apprezzamento per un’eventuale candidatura di Roberto FicoPalazzo San Giacomo (e la compagna del Presidente della Camera ha manifestato la sua solidarietà alla leader dimissionaria di Insurgencia).

Tutto ciò è accaduto mentre De Magistris sta facendo campagna elettorale in Calabria nonostante sia ancora Sindaco e percepisca uno stipendio pubblico per questo ruolo. Insomma se l’Italia è un Paese meraviglioso, Napoli si è dimostrata (come già accaduto in passato) una sua straordinaria avanguardia. Ma come è stato possibile ridursi in questo stato? La città è abbandonata a sé stessa e da anni è praticamente senza una guida.

Degrado, servizi scadenti, casse vuote: l’esperienza di Governo targata Dema lascerà un’eredità ancora peggiore di quella trovata da De Magistris. Se quest’incubo è diventato realtà il ‘merito’ è anche delle altre forze politiche. In primis del centro sinistra e quindi del Partito Democratico. Dopo aver amministrato per 20 anni comune e regione, la sinistra ha lasciato soltanto macerie. Soprattuto il Pd (all’epoca Pds e poi Ds) non è stato in grado di rinnovare la propria classe dirigente.

Diciamo grazie al Pd e alla destra se siamo vittime di De Magistris

Tanto è vero che ad oggi una delle candidature già ufficiali è quella di Antonio Bassolino, il Sindaco del ‘rinascimento napoletano’. Era il 1993, dopo 30 anni sembra che il tempo dalle nostre parti si sia fermato. Le cose non sono andate meglio a destra. Opposizione per sempre, il centro destra – a trazione forzista prima, leghista poi (senza dimenticare lo ‘zoccolo duro’ di Fratelli d’Italia) – non è stato mai in grado di esprimere una forza di governo negli ultimi tre decenni.

E non ha saputo neanche approfittare dello sgretolamento della sinistra. Certo, alla debacle ha contribuito il disfacimento di Forza Italia. Eppure sia il Pd che la destra non sono stati in grado, durante i due mandati ‘arancioni‘, di far cadere una Giunta in costante sofferenza. Mancanza di responsabilità, di proposte o è stato meglio per tutti accomodarsi sui banchi dell’opposizione aspettando che l’agonia di De Magistris giungesse naturalmente alla fine?

Una risposta entrambi gli schieramenti la stanno già dando. E lo stanno facendo con il clamoroso ritardo per esprimere un proprio candidato alle prossime comunali. Intanto, si continua a litigare al proprio interno: da un lato tra chi vuole o no il Movimento 5 Stelle (senza considerare che con Bassolino prima o poi bisognerà trattare) e dall’altro con chi vorrebbe o meno Catello Maresca. Un altro Pm. Ci ha pensato Giorgia Meloni a rompere gli indugi, candidando Sergio Rastrelli.

Diciamo grazie al Pd e alla destra se siamo vittime di De Magistris