Angelo Sicomero davanti all’Ospedale dei Bambini attende la fine dell’intervento di espianto degli organi della sua Antonella, morta a dieci anni. Quattro bambini vivranno, grazie a lei. “Abbiamo scelto di dire sì alla donazione perché nostra figlia avrebbe detto “sì, fatelo”. Era una bambina generosa. E visto che non potevamo averla più con noi, abbiamo ritenuto giusto aiutare altri bambini”, ha detto il padre della piccola.
“Perché Tik Tok era il suo mondo. E Youtube. Sempre lì stava” risponde al Corriere della Sera “Controllarli? Ma se c’è la fiducia, se c’è il dialogo che avevo con mia figlia, non ti metti a controllare”.
Alla Kalsa, nella vecchia Palermo dove la famiglia Sicomero vive e dove mercoledì sera si è consumata la tragedia, c’è una folla di parenti, vicini e amici. Moltissimi i bambini davanti alla palazzina con lenzuoli, bambole e pupazzi su cui sono state scritte parole d’amore per salutare Antonella, che amava i social network tanto da avere non uno ma una serie di profili.