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Regole anti-Covid per il Natale: shopping, cenoni e spostamenti tra zone rosse

Un Natale da ricordare, o meglio da dimenticare, quello in arrivo nel nostro paese, e non solo. Il Governo sta lavorando su diverse ipotesi in queste ore per giungere a un Nuovo Dpcm in vista della festa sacra e cara soprattutto all’imprenditoria.

Negozi per lo shopping aperti a dicembre fino a tardi nelle regioni gialle o arancioni, per “diluire le presenze”. Ma anche “tutela degli affetti” con la possibilità di spostarsi da una zona rossa, solo per ricongiungersi con i parenti più stretti a ridosso dei giorni di festa. Nessuna concessione per le Regioni rosse al momento. Il 3 dicembre, giorno in cui scade l’attuale Dpcm, si avrà un quadro più completo.

Lo sguardo è soprattutto rivolto alla ripartenza dei consumi. L’unica possibile deroga per chi si trova nelle zone rosse potrebbe essere quella di una “tutela degli affetti”, affinché le persone sole non “siano abbandonate”: che tradotto significa la possibilità di festeggiare il Natale con i propri parenti spostandosi in una qualsiasi altra regione. Una ‘riflessione’, quest’ultima, che al momento è al vaglio degli esperti e del Governo. Non ci sono norme sulle persone presenti al cenone, ma raccomandazioni e intanto restano proibiti feste e balli, così come i cenoni in albergo, mentre le piazze saranno chiuse o a numero ristretto, laddove sarà possibile rispettare le distanze.

Tra le novità, l’ipotesi di un allungamento degli orari, con i negozi aperti fino alle 22 o alle 23 e sempre con accessi contingentati dei clienti. Negli ultimi giorni erano anche emerse le ipotesi di ‘allungare’ il coprifuoco a mezzanotte, almeno nei giorni di festività, e un accesso ‘a numero chiuso’ nei centri commerciali, per evitare assembramenti. “Le regole si rispettano sempre e in ogni occasione, nella speranza che in quei giorni di fine dicembre le misure siano meno restrittive e la situazione meno drammatica di quanto non lo sia oggi”, spiega la sottosegretaria al ministero della Salute, Sandra Zampa. A chiedere “cautela” è anche il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra. E il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, commenta: “è chiaro che si dovrà attuare un allargamento delle possibilità di movimento per il Natale, ma dovrà essere un Natale abbastanza sobrio, perché un liberi tutti ci porterebbe, appunto, a una terza ondata”.

I governatori sperano di recuperare in vista dei giorni natalizi. Ad esempio riportare la Toscana in zona gialla entro Natale “è l’obiettivo che io mi propongo”,annuncia Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ricordando che risalire dalla zona rossa o arancione “è dura, perché devi avere dati migliori per 14 giorni in continuità: basta che sballi qualcosa e riparti nel conteggio”.