Fabrizio Corona è stato uno dei protagonisti dell’ultima puntata di Non è l’Arena. L’ex re dei paparazzi è stato ospite di Massimo Giletti per presentare il suo ultimo libro “Come ho inventato l’Italia” ha ripercorso con il conduttore molte vicende della sua vita. Dalle inchieste giudiziarie, fino all’attesa della sentenza del prossimo 25 novembre che stabilizzerà se dovrà tornare in carcere.
Perché Corona si è commosso a Non è l’Arena
Nel corso della puntata non sono mancati attacchi a vari personaggi noti italiani come Flavio Briatore. Corona ha descritto quello che lui ritiene sia “il marciume” del nostro Paese. Momento di commozione ai saluti finali quando l’ex re dei paparazzi ha detto, con le lacrime agli occhi, di non voler tornare in carcere: “Prego Dio di non tornare in carcere, sarebbe la morte per mio figlio”.
E’ un Corona molto provato, inedito, quello visto nella serata di domenica a Non è l’arena, ha poi salutato Giletti dicendo: “Ti voglio un bene dell’anima, sei stato l’uomo che più mi è stato vicino in quell’anno. Voglio bene ad Asia Argento e a mia mamma, forse siete le uniche persone che mi siete vicino”. Il conduttore ha poi ribadito che per lui Corona non sarebbe il diavolo: “Io so bene che sei il diavolo per molti – lo saluta Giletti -, ma stare vicino alle persone in difficoltà per me è importante. Poi sbagliato o giusto che sia, anche a me non frega di quello che dicono”.
Sul finale Corona con la voce rotta di congeda: “Ciao Massimo”
