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Governo a lavoro per un decreto Natale: evitare la terza ondata e cenone con massimo 6 persone

E’ ormai chiaro che il Natale che si appresta a venire non sarà lo stesso. L’emergenza epidemiologica imporrà per forza di cose un modo diverso di comportarsi e di vivere le feste. Sembrerebbe che il Governo sia già a lavoro per un decreto che dovrà regolamentare proprio questo periodo. Un percorso difficile che dipenderà molto dal noto Rt, ovvero l’indice di contagio. Se questo si stabilizzerà ad 1 o scenderà, potrebbero esserci maggiori aperture ma il monito è sempre lo stesso: dovrà essere un Natale sobrio in cui il contagio dovrà essere tenuto sotto controllo, altrimenti si rischia la seconda ondata.

Cosa prevede il decreto Natale

Il nuovo decreto dovrebbe contenere le misure da osservare fino a Capodanno. Il prossimo 3 dicembre scadrà il coprifuoco in tutta Italia dalle 22 alle 05. Se l’indice di contagio dovesse calare o fermarsi sull’1 il Governo potrebbe pensare di annullare il coprifuoco e di conseguenza permettere l’apertura di bar e ristoranti. Se invece, i casi non diminuissero dovrebbe restare il coprifuoco, ma il Governo potrebbe pensare di allungarlo alle 23 o alle 24, per consentire così di festeggiare.

Il numero di persone consentite al cenone di Natale

Festeggiamenti che dovranno essere in sicurezza con la raccomandazione di non superare il massimo di sei persone al cenone o pranzo e di utilizzare mascherine e rispettare il distanziamento. L’auspicio del Governo è che tutte le regioni diventino gialle per quel periodo, modo che consentirebbe lo spostamento tra i vari territori e permettere così a chi vive fuori di fare rientro a casa. Resta poi il tasto dolente dei negozi, chiusi nelle aree rosse, se molti territori dovessero diventare arancioni il problema non sussisterebbe perché le attività potrebbero riaprire, sempre con ingressi contingentati. Quello che appare certo, invece, è che non ci saranno i consuetudinari mercatini di Natale. Previste, infine, regole per le messe che potrebbero prevedere un numero chiuso per evitare assembramenti nelle chiese.

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