L’autobiografia di Fabrizio Corona “Come ho inventato l’Italia” è in libreria e l’ex re dei paparazzi è in piena campagna promozionale del suo racconto. In un’intervista per il Corriere della Sera ha ripercorso i punti salienti della sua vita, definendosi un dio.
Di cosa parla il libro di Fabrizio Corona
“Se non fossi un dio, ora sarei, brutto, grasso, finito. Invece, continuo ad andare in tv e fare cinque punti di share, ogni anno faccio un marchio diverso e la gente lo compra e, se non fossi ai domiciliari, sarei ancora il più richiesto nei locali. Se tornassi a fare Fabrizio Corona sarei ancora un uomo da tre milioni di euro l’anno“. L’ex re dei paparazzi ha poi risposto all’accenno della giornalista a un presunto tentativo di spararlo avvenuto in passato:”Un tale mi dice che c’è uno pesante di una famiglia balorda che mi vuole parlare. Mi dice: sono venuti due albanesi per comprare una pistola e noi, prima di vendere una pistola, vogliamo sapere a che servirà. […] A che serviva? A spararmi. Immagino a gambizzarmi. […] Io penso che morirò ammazzato“.
Quanto Corona è stato in carcere
Corona ha poi parlato degli anni vissuti in carcere: “Ho fatto sei anni di carcere, anche in quelli di criminali efferati, gente di cui ho dovuto essere amico per salvare la pelle e che, quando escono, sanno dove trovarmi. Ora, magari arrivano e dicono: prestami diecimila euro. E io: ‘sto cavolo. E questa è gente che se la prende. Tanti mi vorrebbero morto”.
L’ex re dei papararzzi non si definisce un criminale ma: “Un furbo navigato che non ha fatto male alla povera gente, ma ha sfruttato e fregato un sistema già di per sé corrotto”. E mentre il libro è appena uscito, già si parla di una possibile docuserie, Corona ha detto di aver sentito tante case di produzione e che probabilmente lavorerà con Asia Argento.

