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Vincenzo Salemme ricorda Gigi Proietti e commuove: “Il popolo non ti dimenticherà mai”

La morte di Gigi Proietti è una grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano. L’attore è scomparso nel giorno del suo ottantesimo compleanno compiendo quella che tutti stanno definendo “l’ultima mandrakata”.

Tantissime le attestazioni di cordoglio per la scomparsa di Gigi Proietti. Attori, cantanti, politici e non solo stanno esprimendo attraverso i social tutto il dolore per la perdita di un gigante dei nostri tempi. A commuovere sono le parole di Vincenzo Salemme, che ha raccontato un progetto che Proietti avrebbe voluto fare con lui: gestire un teatro. Per Salemme sarebbe stata “un’avventura entusiasmante”.

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L’attore napoletano ha poi spiegato quale per lui era l’essenza di Proietti, la sua onestà. Salemme ha concluso il suo lungo post sottolineando l’enorme talento che Gigi “grazie al cielo” ha regalato a tutti. Applausi e like al post di Salemme, che ha commosso il popolo napoletano e non solo.

Il post di Vincenzo Salemme su Gigi Proietti

Caro Gigi,Ti scrivo qualche riga quando ancora non so se sarà consentito venire a darti l’ultimo saluto. Non ti vedevo da un anno. In una trasmissione televisiva mi avevi raccontato la tua volontà di prendere in gestione un teatro. E volevi farlo insieme a me. Per me sarebbe stata un’avventura entusiasmante. Fare teatro accanto al più luminoso dei Giullari. Sei quello che meglio di tutti ha saputo spazzare via quelle stupide etichette dei tempi moderni, che dividono gli artisti in “alti” e “bassi”, profondi e superficiali, popolari e di élite… Avevi un rapporto con il pubblico che non era mai falso, manifestavi ciò che eri. Perché un attore, prima di tutto, deve essere onesto. Questa è l’etica di un vero attore. Tu ogni volta facevi un patto con il pubblico: facciamo finta che io sia… E così diventavi re Lear o Mandrake, un cantante maestoso o un menestrello, raccontavi una barzelletta o recitavi un sonetto del Belli. Il pubblico, con te, non era mai passivo, era essenziale, non ti guardava dal buco della serratura come accade nei reality, era in teatro con te e sceglieva il luogo con te, viveva il racconto con te. Avevi una quantità infinita di talento e, grazie al cielo, ce ne hai fatto dono. Di solito non mi piace usare il termine popolo a sproposito ma nel tuo caso è giusto e doveroso dire che il popolo te ne sarà grato per sempre e non ti dimenticherà mai. Perché se Attore è anagramma di Teatro, tu ne sei stato l’esempio più nobile.

Il post di Vincenzo Salemme

Ti scrivo qualche riga quando ancora non so se sarà consentito venire a darti l’ultimo saluto. Non ti vedevo…

Publicada por Vincenzo Salemme en Lunes, 2 de noviembre de 2020