E’ morto Jerry Boakie, 29enne, originario del Ghana, che nel 2018 era rimasto vittima di un’aggressione razzista su un autobus nel Casertano. La sua storia aveva fatto il giro del mondo, Jarry in seguito alla violenza subita non poteva più muovere mani e gambe, e viveva su una sedia a rotelle.
Morto Jerry Boakye, rimasto paralizzato dopo un’aggressione razzista sul bus
Il ragazzo faceva il saldatore in una officina a Castel Volturno, vicino Caserta. Nel luglio 2018 è stato aggredito da uno sconosciuto mentre scendeva dall’autobus. Un solo pugno che ha cambiato per sempre la sua vita. Per i successivi due anni Jerry ha lottato per accettare la sua invalidità e l’impossibilità di tornare a fare il suo lavoro. Da tempo aveva perdonato il suo aggressore, cercando di ritrovare la serenità e continuando a lottare contro l’ingiustizia e il razzismo.
Le parole del suo avvocato
Dopo due anni, si è spento lasciando un vuoto enorme nel cuore di tutti quelli che lo conoscevano, come ha reso noto il suo avvocato Hilarry Sedu, che scrive: “Io lo vedevo, in questi ultimi giorni, che tu non sei fatto per la sedia. Che la tua anima si era ribellato ai soprusi in Africa, figuriamoci se adesso si sarebbe acquietato su di una sedia a rotelle. Purtroppo ho avuto ragione, ieri sei scappato via, ti sei ribellato a quel corpo inerme”.
Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte delle persone che, in questi due anni, si sono occupate di lui, come Celestina Morando, che racconta: “Con immenso dolore informo che nella notte fra il 19 e il 20 ottobre se ne è andato il nostro Jerry. Da solo, in un letto di ospedale, dove però una dolcissima dottoressa gli ha tenuto la mano fino alla fine. Jerry si era stancato di vivere, ultimamente rifiutava le terapie, rifiutava il cibo: non aveva più speranza. E noi, a causa del virus, non abbiamo potuto stargli vicino come avremmo voluto. Questo è il nostro grande rammarico”.

