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Lutto nel giornalismo napoletano. Addio a Carlo Franco, reporter di razza

È morto il giornalista napoletano Carlo Franco, reporter di razza. Aveva 82 anni, è stato un cronista per oltre mezzo secolo.

Lutto nel giornalismo napoletano per la scomparsa di Carlo Franco, cronista di lunga militanza e autore di grandi inchieste per il Mattino, la Rai, la Repubblica e il Corriere del Mezzogiorno. Giornalista di razza, di quelli che si precipitano in cerca della notizia, che anzi sanno coglierla al volo, Carlo Franco è celebre per la sua frase “Fate presto” all’indomani del terremoto in Irpinia, con la quale titolò il Mattino in prima pagina e che poi è diventata parte della collezione di Lucio Amelio, Terrae Motus.

In un ambiente abituato a vivere il mestiere in modo assoluto, senza respiro, senza fiato, senza controllare mai l’orologio se non per rispettare la chiusura, Carlo è stato un esempio di quanto si possa amare il mestiere del giornalista.

È morto Carlo Franco

Aveva esordito al Mattino come capo della cultura, quando in redazione c’erano Francesco Durante, Antonio Fiore, Michele Buonomo. Al Corriere del Mezzogiorno è stato uno dei collaboratori portanti, fin dalla fondazione nel 1997, occupandosi trasversalmente di diversi settori, sempre il primo ad accorrere dove accadevano i fatti. I colleghi ricordano le ore passate in redazione senza guardare l’orologio, soprattutto quando c’era da chiudere la prima pagina.

I messaggi di Cordoglio

Il dolore per la scomparsa di Carlo Franco viene espresso da Ottavio Lucarelli, presidente nazionale e regionale dell’Ordine giornalisti. Ecco le sue parole:

“Carlo Franco ci ha lasciato. E con lui perdiamo un pezzo di storia del giornalismo campano. Ottantadue anni , giornalista da quando ne aveva 27, Carlo ha lavorato per il Mattino, la Rai, la Repubblica, il Corriere del Mezzogiorno (sua ultima testata) e tanti altri giornali. Appassionato di sport e cronaca, politica e inchieste, era tuttora giocatore della squadra di pallanuoto dei giornalisti – ciao Carlo un grandissimo abbraccio-il tuo sorriso e la tua vis polemica già ci mancano.

Gigi Di Fiore, inviato speciale del Mattino e valente saggista, lo ricorda così:

“Al Mattino lo ricordo bene, fu lui a chiamarmi, ad esempio, la sera che Maradona stava lasciando per sempre Napoli dopo essere risultato positivo al doping, per attivarmi inserendomi tra le firme che avrebbero dovuto scrivere i pezzi nelle pagine che stava coordinando per l’evento. Io avrei dovuto ricordare le vicende giudiziarie di Diego che avevo seguito dall’inizio. Era Carlo che, allo sport, aveva coordinato una squadra insuperabile che aveva raccontato il campionato vinto per la prima volta dal Napoli nel 1987. Cronaca, sport, cultura i settori che aveva guidato negli anni. Redattore capo, fu testimone del famoso titolo “Fate presto” coniato dall’allora direttore Roberto Ciuni, a pochi giorni dal terremoto dell’80”.

Mentre, il  sindaco, Luigi de Magistris aggiunge: “Carlo Franco, che è scomparso oggi, ha raccontato  Napoli, le sue bellezze, le sue ferite. Ha narrato in modo mirabile decenni di cronaca , di politica, di sport E’ stato un grande giornalista e la città lo ricorda – mio tramite – con grande affetto. Alla sua famiglia, al mondo del giornalismo e dello sport  giunga il nostro cordoglio”.

Con Carlo Franco se ne va un pezzo di storia del giornalismo. Un professionista che con serietà ha raccontato la nostra regione, dimostrando, su diversi frangenti, l’attaccamento e l’amore verso la sua terra.