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Coronavirus Napoli, l’odissea di Martina bloccata in casa in attesa del tampone

Bloccata in casa dal 20 agosto. L’odissea di Martina inizia di ritorno dalle vacanze, quando all’aeroporto di Capodichino  scopre di essere positiva al Covid-19 e si mette in Isolamento fiduciario in attesa di guarire e di disposizioni da parte dell’Asl. Il racconto a VocediNapoli di Martina, chiusa da 19 giorni in casa senza alcuna risposta e senza aver ricevuto il risultato del secondo tampone.

Coronavirus Napoli, l’odissea di Martina: “Sono stanca psicologicamente, ho paura di perdere il lavoro”

Sono stanca psicologicamente, ho paura di perdere il lavoro. Sono bloccata in casa senza che nessuno risponda alle mie domande e mi rassicuri in nessun modo. Ho rispettato la quarantena e ora vorrei sapere se posso tornare in libertà o rischio d’infettare qualcuno. Voglio soltanto una risposta. Mi sento abbandonata e io e il mio compagno rischiamo di perdere il lavoro, continuando una quarantena senza sapere quando e se usciremo”. 

La storia di Martina

Martina rientra dalla Croazia e, come da disposizione regionale, si sottopone immediatamente al tampone: “ Le prime stranezze avvengono già all’aeroporto. Ci fanno scendere pochi alla volta dall’aereo, per mantenere la distanza di sicurezza – racconta Martina –  ma poi, per raggiungere dalla pista l’aereoporto, ci rinchiudono tutti insieme nei pulmini, senza più rispettare la distanza”: Inizia così il racconto della ragazza, con già tante lamentele per il modo in cui è stata gestita la situazione. “Giunti all’interno della struttura, ci dividono e ci fanno scegliere se fare il tampone subito oppure a casa, dopo aver contattato l’Asl”.

Come ha scoperto di essere positiva al Covid?

“Io e il mio fidanzato abbiamo deciso di fare il test in aereoporto e poi in tutta sicurezza, senza entrare in contatto con nessuno torniamo a casa da lui, a Casavatore, isolandoci in attesa degli esiti. Dopo 24 ore ci arriva il risultato del tampone e io risulto postiva al Covid-19. Il mio fidanzato no“.

Inizio del calvario per Martina
“Sto bene, sono completamente asintomatica. Inizio la mia quarantena insieme al mio compagno anche se è negativo. Nel frattempo contatto l’Asl per far fare un altro tampone a lui che, essendo stato ancora a contatto con me, poteva essersi contagiato in seguito. I medici mi dicono che non è necessario ma dopo la mia insistenza mi dicono di andare il 2 settembre a Pozzuoli a fare un secondo tampone”.
Poi cosa è accaduto?
Dal 2 settembre l’Asl non dà più notizie ai ragazzi. “Sono giorni che aspettiamo di sapere il risultato dei tamponi. Abbiamo provato a telefonare ma nessuno risponde e se rispondono dicono di non sapere nulla. Ho provato a richiedere un terzo tampone e mi hanno detto che non è possibile se prima non arriva il risultato del secondo. In tutti questi giorni mi hanno chiamato un paio di volte per sapere se avessi sintomi ma poi sono spariti. Non so se posso uscire di casa, se posso tornare a lavoro o incontrare i miei. Ho 24 anni e sono lontana da casa perchè in isolamento dal mio fidanzato. Non è possibile non avere ancora i risultati”.