Il Coronavirus è tutt’altro che passato, questo è quanto si evince dalla situazione dei contagi in Italia, così come in Campania. In questa regione l’ultimo piccolo focolaio si è acceso nel Cilento e attualmente ci sono 13 nuovi ricoveri all’ospedale Cotugno di Napoli.
L’allarme dall’ospedale Cotugno
“Non siamo al sicuro e il virus non è stato archiviato”, questo è quanto ha dichiarato Maurizio di Mauro, direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, in un’intervista al Mattino. Il dottore è intervenuto per commentare la situazione attuale nel presidio ospedaliero che dirige.
Tra i ricoveri tre sono i casi più gravi ricoverati in Rianimazione. La situazione tuttavia è ancora sotto controllo ma potrebbe essere un campanello d’allarme anche in vista dell’autunno, dove si teme la seconda ondata di contagi, che dovrebbe spingere tutti ad avere ancora un livello di attenzione alto. “Secondo il mio punto di vista l’indice di infettività è abbastanza costante ma bisogna tenere molto alta la guardia. I casi sono ancora pochi ma iniziano a essere sintomatici e al crescere dei numeri iniziamo di nuovo a vedere pazienti, anche giovani e sani, giungere in pronto soccorso con una sintomatologia abbastanza conclamata e quadri clinici complessi”, ha detto Di Mauro.
Il dirigente del Cotugno spiega che non è il momento di scherzare: “Con questo virus non si scherza. Siamo una delle regioni che ha saputo contenere meglio il virus nella fase acuta grazie a comportamenti responsabili della popolazione e scelte politiche nette e lungimiranti. Un patrimonio che non deve essere disperso con leggerezza. Vedo troppe persone considerare le precauzioni quasi inutili. Il virus è invisibile ma continua a circolare“.

