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Coronavirus, torna a parlare l’OMS e fa chiarezza: “È molto raro che un asintomatico possa trasmettere il contagio”

“La trasmissione del coronavirus dagli asintomatici sembra rara”. Questo è l’annuncio dell’OMS emerso durante la conferenza stampa tenutasi a Ginevra.
La dirigente ed epidemiologa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Maria Van Kerkhove ha affermato che, sulla base dei dati attualmente disponibili, difficilmente un individuo asintomatico possa trasmettere effettivamente l’infezione ad un altro individuo.

La scienziata ha aggunto: “Siamo costantemente alla ricerca di dati e stiamo cercando di ottenere maggiori informazioni dai Paesi per rispondere definitivamente a questa domanda”. Nel recente documento “Advice on the use of masks in the context of COVID-19” pubblicato dall’OMS, sono citate le segnalazioni dei Pesi che stanno effettuando il tracciamento dei contagi. Dai dati è emerso che la trasmissione da parte degli asintomatici è secondaria. 

In passato, alcuni scienziati avevano ipotizzato che il ruolo degli asintomatici potesse essere molto significativo nella diffusione del Covid-19. In realtà secondo lo studio “Temporal dynamics in viral shedding and transmissibility of COVID-19”, pubblicato sull’autorevole rivista Nature, circa il 44 percento dei casi esaminati è stato infettato da persone pre-sintomatiche e non asintomatiche. La capacità di infettare di questi soggetti partirebbe da 2 a 3 giorni prima della comparsa dei primi sintomi.

L’epidemiologa ha infatti precisato che molti dei pazienti che si considerano asintomatici sono in realtà ancora privi di sintomi. “Se effettivamente seguissimo tutti i casi sintomatici, isolandoli, seguendo i contatti e mettendo in quarantena anche questi casi, ridurremmo drasticamente – mi piacerebbe poter dare una proporzione di come molta trasmissione si fermerebbe davvero – ma sarebbe una drastica riduzione della trasmissione”, ha concluso la dirigente OMS.