Si apre lo scontro tra l'azienda americana, i sindacati e il governo
Nulla di fatto per la vertenza del sito Jabil a Marcianise per cui la multinazionale Usa ha annunciato 190 licenziamenti. Il tavolo tra il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, l’azienda e i sindacati e’ stato aggiornato a domani pomeriggio alle 16. Il Governo ha infatti chiesto per domani la presenza dei vertici americani dell’impresa dopo che l’amministratore delegato ha confermato che la decisione e’ stata presa dal Cda negli Stati Uniti e che non ci sono margini di ripensamento. Catalfo al tavolo ha sottolineato che i licenziamenti sono di fatto nulli e ha chiesto sostituirli con la richiesta di un ulteriore periodo di Cig per il coronavirus, finanziata dallo Stato.
Il ministro ha chiesto al country manager Italia di Jabil, Clemente Cillo, di “revocare con effetto immediato tutti i licenziamenti, in quanto l’azienda – oltre a quello finora utilizzato – puo’ richiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione con causale Covid-19 interamente finanziato dallo Stato nonche’ utilizzare altri strumenti recentemente introdotti dal Governo italiano per gestire la fase emergenziale, come il ‘Fondo nuove competenze'”. Cio’ al fine di accompagnare il percorso gia’ avviato di ricollocazione dei lavoratori in esubero.
Per Catalfo quella sui licenziamenti e’ “una iniziativa assolutamente ingiustificata”. “Si tratta di licenziamenti radicalmente nulli – afferma Catalfo – in quanto sono stati intimati oltre il termine che la legge prevede dopo la chiusura della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda”. Inoltre, per il ministro, “Jabil nel fare ricorso alla Cigo Covid-19 ha evidentemente manifestato l’intenzione di utilizzare uno strumento a carattere straordinario ed emergenziale, interamente a carico della finanza pubblica, finalizzato a salvaguardare i livelli occupazionali nell’attuale situazione di emergenza epidemiologica”. I sindacati Fim, Fiom, Uilm, Failms, hanno definito le decisioni dell’azienda “assolutamente intollerabili e anche illegale, poiche’ arrivano in un momento di emergenza sanitaria ed economica talmente grave da aver portato l’esecutivo italiano a chiedere il blocco dei licenziamenti su tutto il territorio nazionale”.
Inoltre confermano lo sciopero a oltranza e si dicono pronti a mettere in campo “ulteriori forme di protesta e di mobilitazione presso tutte le sedi istituzionali”. La multinazionale dell’elettronica ha annunciato il 21 maggio che dal 25 dello stesso mese avrebbe licenziato 190 lavoratori dello stabilimento in provincia di Caserta. La vertenza e’ iniziata undici mesi fa, quando furono annunciati 350 esuberi; a oggi i lavoratori che hanno trovato ricollocazione o uscite incentivate ammontano a 160; gli altri erano in cassa integrazione da giugno 2019 e il Cda della Jabil Corporation ha deciso, nonostante i nuovi decreti emanati del Governo Italiano che prevedono il blocco dei licenziamenti collettivi e ulteriori 9 settimane di Cig Covid-19, di non proseguire con la cassa integrazione e di licenziare.