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Omicidio Luca Sacchi, svolta nelle indagini: spuntano due chat segrete

Novità nelle indagini per l’omicidio di Luca Sacchi, il giovane ucciso a Roma lo scorso ottobre. Spuntano le chat segrete sulla piattaforma di messaggistica Signal.Gli inquirenti avevano appurato fin dalle primissime ore delle indagini che tutti gli imputati di questa vicenda comunicavano tra di loro su piattaforme di messaggistica istantanea. Sono state individuate due chat: ‘Merdaman’ e ‘Setta segreta CM’.

Tra gli utenti presenti spiccano oltre a Giovanni Princi, ex compagno di scuola di Luca Sacchi e promotore della trattativa per il grosso carico di droga che ha portato al delitto del personal trainer, anche Valerio Del Grosso, esecutore materiale dell’omicidio, Valerio Rispoli, l’emissario dei pusher di San Basilio, ora indagato per pedopornografia, Paolo Pirino, complice dell’assassino e altri giovani legati al vasto giro di spaccio. 

Dalle conversazioni in chat emerge: “Ho studiato parecchio i cellulari in questi annetti. Ho capito come funzionano le cose e come gestirmi un cellulare, ovvero dove tappare e dove lasciare aperto”, così  Giovanni Princi, ad una settimana dall’omicidio del suo amico Luca Sacchi. Una prova dell’organizzazione e della scaltrezza del gruppo di ragazzi, che riusciva a gestire i traffici mediante l’utilizzo della tecnologia informatica, inquinando le prove raccolte dagli investigatori. Il procuratore Nadia Plastina è riuscita a ricostruire i punti oscuri della vicenda e le dinamiche del gruppo.  Le conversazioni che hanno aperto scenari sconvolgenti come la gestione delle piazze di spaccio gestite dalla Camorra e dalla Ndrangheta.

Materiale pedo-pornografico nel cellulare di Rispoli

Emerge un nuovo retroscena nel processo per l’omicidio di Luca Sacchi. Dall’analisi del cellulare di Valerio Rispoli, ragazzo di 19 anni coinvolto nell’omicidio del personal trainer, è stato trovato materiale pedo-pornogrfico.

Video e immagini che hanno per oggetto sessuale i bambini. Tutto il materiale è stato riportato nell’informativa che è stata depositata dal sostituto procuratore Nadia Plastina nel corso della prima udienza per l’omicidio di Luca Sacchi. Gli investigatori adesso battono una nuova pista quella dell’utilizzo dei soldi provenienti dal materiale pedo pornografico nella rete del narcotraffico.

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Secondo gli inquirenti, infatti, i ricavati della diffusione di materiale pedo-pornografico potrebbero essere stati reinvestiti nel giro di droga. Durante la prima udienza, inoltre, è emerso un nuovo particolare che infittisce ancora di più il mistero che ruota attorno all’omicidio di Luca Sacchi. La sera dell’uccisione del personal trainer dal celluare di Anastasiya è partita una chiamata indirizzata a Luca alle ore 22.57.14, cinque minuti prima che il ragazzo venisse sparato. Anche quest’altro aspetto è al vaglio degli investigatori.

Omicidio Luca Sacchi, svolta nelle indagini